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Intervento in Consiglio del 23/10/2017 su O.d.G. per l'approvazione della legge sullo IUS SOLI

di Tommaso Cristofori
Intervento in Consiglio del 23/10/2017 su  OdG in merito alla richiesta al Parlamento di completare al più presto l’iter per l’approvazione della Legge sulla riforma della Cittadinanza.
 
Il concetto di cittadinanza in una società che si sta trasformando a ritmi che mai si sono verificati nella nostra storia,  non va confuso con la mancanza di certezze, ma al contrario occorre che i nostri punti di riferimento, che sono ancora una volta i principi della nostra costituzione, siano rispettati ed attuati.
Grande coerenza  con la costituzione :”Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”(Art.3)
Abbiamo un po’ tutti bisogno di imparare e capire cosa significa andare verso una società multietnica, questo è un percorso che il sistema economico e politico ha livello globale ha creato più o meno inconsapevolmente, ma non deve comportare una rinuncia alla nostra sicurezza e ai nostri stili di vita. Le istituzioni e i partiti hanno una grossa responsabilità su come governarle questo fenomeno.
Se vogliamo custodire veramente il patrimonio di idee, di valori, di conoscenze, del nostro Paese,  non abbiamo altra strada che quella di scegliere il dialogo l’inclusione. Quella di capire come convivere pacificamente ed arricchirci nella reciprocità.
Riconoscere questo diritto a chi ha frequentato un percorso formativo di accompagnamento di 5 anni,  mi pare rappresenti una componente importante per ridurre le distanze a abbassare i muri che ci dividono e al contempo responsabilizzare queste nuove cittadinanze a precise responsabilità, acquisendo diritti ma anche doveri. Non quindi un automatismo ma, un percorso attraverso la scuola e ad una condizione di vita stabile della famiglia.
Certamente questo non è l’unico strumento sulla strada della mediazione, dell’inclusione, ma i diritti civili sono la base, il punto di partenza senza il quale è impossibile progredire.
Quando Fornasini dice ”abbiamo ben altre priorità invece perdiamo tempo a parlare di ius soli" io capisco che il cons.Fornasini abbia altre priorità nella sua scaletta e la cosa mi dispiace ma non mi stupisce anzi probabilmente mi conforta , ma i diritti civili, in questo caso dei minori e dei ragazzi, per noi vengono prima di tutto, non è mai troppo presto per parlare dei diritti dei ragazzi.
Se voi ritenete sbagliato parlare di questo tema, perché ci sono altre priorità, questa è proprio  la conferma che non riconoscete o volete ignorate che ci sono anche qui nel nostro comune, centinaia di ragazzi con i quali è necessario confrontarsi e riconoscere nella nostra società. Non è urgente? sono quasi 20 anni che il parlamento ci sta provando, nel 1999 c’è stata la prima proposta della Turco. 
Fa anche un pò sorridere sentirsi dire che ci sono temi più urgenti da chi ci ha tenuto qui ore a discutere di macachi, nutrie, di adesioni ad ass.ni delle città murate, di segnaletica del quartiere razionalista, o delle prese di posizione di Unesco verso Israele, non siamo ridicoli.
Se davvero la vostra preoccupazione è quella che la cittadinanza comporta l’apprendere italiano matematica e storia, concetto sul quale peraltro mi trovo d’accordo, vi informo però che adesso non è così e non è mai stato così. Ora non viene richiesto nessun titolo è la riforma che lo richiede.
Spiegateci perché un bambino straniero adottato riceve la cittadinanza subito, mentre un altro identico a lui, che ha qui i genitori naturali non può?
Ci accusate di sostenere questa legge per comodo, per i voti, bè io non penso lo stessa cosa della destra, io non penso proprio che voi osteggiate questa legge per vantaggi elettorale,  penso che voi purtroppo siate convintamente contrati proprio perché non riconoscete pari dignità, tra un minore nato qui da genitori stranieri, rispetto a un minore che vive nella nostra città con genitori italiani. Questa si chiama discriminazioni di razza.
“Prima i nostri” l’abbiamo sentito dire tante volte ”questo luogo è nostro, chi viene qui deve adattarsi a alle nostre regole” atteggiamenti come questo sono la negazione dell’etica, dell’incontro, del dialogo. Sono manifestazioni che denotano una profonda mancanza di responsabilità ed etica nel fare politica.
La cittadinanza non è il possesso di un luogo, perché un luogo non si possiede, c’è sempre stato qualcuno prima e qualcuno ci sarà anche dopo di diverso da noi.
Se l’Italia sta perdendo o perderà il suo patrimonio di identità di tradizioni non sarà a causa dell’immigrazione, ma sarà a causa dell’ignoranza del degrado culturale, per la disattenzione verso i minori, per una inadeguata distribuzione della ricchezza, per una insensibilità e incapacità di affrontare il tema della denatalità rispetto la drammatica situazione demografica del nostro paese, all’incapacità di dare lavoro ai giovani e la giusta attenzione nelle distribuzione delle risorse tra le diverse generazioni, con la lotta alla corruzione. 
Perderà la sua identità se non sapremo riconoscere chi ci vive accanto; e cos’è la Cittadinanza se non la dignità di riconoscere le persone che vivono intorno a noi?

Tommaso Cristofori
 
 
Ultima modifica: 15-01-2018
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it