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Interrogazione - Problematiche e disagi Via Rambaldi
di Ilaria Morghen - 31.8.2016
P.G. 97051/2016
OGGETTO: Interrogazione a risposta scritta per drammatica situazione in cui versano gli abitanti del quartiere adiacente a Via Rambaldi in Ferrara.
PREMESSO CHE
l’avvocato Patrizia Micai portavoce della comunità di residenti di via Rambaldi di Ferrara ha presentato in procura, questura e comune un esposto-denuncia in cui vengono raccolti tutti gli episodi di violenza e sopraffazione di cui sono vittime da anni da parte di un'altra famiglia residente nella stessa via, costituita da padre, madre e figlio.
Nei molteplici esposti-denunce pervenuti alle istituzioni da parte dei cittadini traumatizzati da anni di persecuzioni sono presenti accuse che vanno dalle minacce di morte al maltrattamento di animali, ingiurie e disturbo della quiete pubblica, atti osceni in luogo pubblico, percosse, e materiale da porre all’attenzione dell’ufficio dei minori, a causa del contesto di degrado in cui si trova a vivere e crescere il figlio della coppia, che a sua volta è artefice di azioni persecutorie nei confronti dei vicini.
Le “vittime” di via Rambaldi chiedono da tempo aiuto alle istituzioni e alle forze dell’ordine, ma l’incubo che vivono ormai come un’angosciosa quotidianità si è addirittura intensificato negli anni. Costretti a vivere nella paura, le donne vengono scortate dai mariti, quest’ultimi vengono sbeffeggiati e insultati, conseguenti notti insonni, anche per la musica volutamente lasciata alta in piena notte e a tutte le ore del giorno, minacce di morte e umiliazioni subite in continuazione, senso di impotenza e di abbandono, cure mediche per l’ansia e stress, qualcuno per la disperazione ha cambiato casa e chi è rimasto esce il meno possibile in una condizione di privazione della libertà personale;
EVIDENZIATO CHE
le istituzioni interpellate non possono sottovalutare e ignorare recenti studi che dimostrano le correlazioni esistenti tra violenze su animali e comportamenti antisociali e criminali, in particolare il Progetto Link-Italia, associazione di specialisti della prevenzione, trattamento e contrasto, della violenza interpersonale e del crimine dal 2009, compensa le gravi mancanze scientifiche, culturali e sociali sulla correlazione (LINK) fra maltrattamento e uccisione di animali, violenza interpersonale e ogni altro comportamento deviante e criminale. Composta dai massimi esperti in materia nel nostro paese, ha apportato innovazioni scientifiche, teoriche e pratico-operative a livello criminologico, vittimologico, investigativo, psicosociale e zooantropologico in ambito nazionale ed internazionale. Collabora attivamente con il Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli animali (NIRDA) del Corpo Forestale dello Stato e con Polizia Locale in diversi comuni.
http://www.rassegnaitalianadicriminologia.it/images/pdf/1rasscri-abusisuanimali-4-12.pdf
La vicenda è stata più volte evidenziata anche recentemente sui quotidiani locali per denunciare e lanciare l’allarme, per scongiurare una tragica degenerazione irreversibile della vicenda che sembra sempre più probabile e imminente.
http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2016/08/04/news/gli-abitanti-di-via-rambaldi-noi-perseguitati-dai-vicini-adesso-basta-1.13915339
http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2016/08/04/news/conigli-uccisi-a-pugni-e-le-carcasse-usate-come-un-sacco-da-pugilato-1.13915356
VISTO
- la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, GU C 326 del 26.10.2012, che non solo garantisce il rispetto della vita privata e della vita familiare (arti¬colo 7), ma stabilisce anche il diritto alla protezione dei dati (articolo 8), innalzando esplicitamente il livello di tale protezione a quello di un diritto fondamentale nell’am¬bito del diritto dell’Unione. Le istituzioni dell’UE e gli Stati membri devono rispet¬tare e garantire questo diritto, che vale anche per gli Stati membri nell’attuazione del diritto dell’Unione (articolo 51 della Carta).
- La Direttiva sulla protezione dei dati, GU L 281 del 23.11.1995;
- la Direttiva Europea 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, adottata il 25 ottobre 2012, che ha istituito norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato
(9)Un reato è non solo un torto alla società, ma anche una violazione dei diritti individuali delle vittime. Come tali, le vittime di reato dovrebbero essere riconosciute e trattate in maniera rispettosa, sensibile e professionale, senza discriminazioni di sorta... In tutti i contatti con un'autorità competente operante nell'ambito di un procedimento penale e con qualsiasi servizio che entri in contatto con le vittime, quali i servizi di assistenza alle vittime o di giustizia riparativa, si dovrebbe tenere conto della situazione personale delle vittime e delle loro necessità immediate, …rispettandone pienamente l'integrità fisica, psichica e morale. Le vittime di reato dovrebbero essere protette dalla vittimizzazione secondaria e ripetuta, dall'intimidazione e dalle ritorsioni, dovrebbero ricevere adeguata assistenza per facilitarne il recupero e dovrebbe essere garantito loro un adeguato accesso alla giustizia.
- il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, che ha rafforzato gli obblighi di comunicazione e informazione alla vittima e ampliato le sue facoltà di partecipazione al procedimento giudiziario
“Ritenuto che il susseguirsi di eventi di gravissima efferatezza in danno di donne e il conseguente allarme sociale che ne e' derivato rendono necessari interventi urgenti volti a inasprire, per finalita' dissuasive, il trattamento punitivo degli autori di tali fatti, introducendo, in determinati casi, misure di prevenzione finalizzate alla anticipata tutela delle donne e di ogni vittima di violenza domestica;”
- il D.Lgs. 15 dicembre 2015 n. 212, pubblicato sulla G.U. n. 3 del 5 gennaio 2016, in attuazione alla direttiva 2012/29/UE in tema di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato;
- la legge 328 del 2000 all’art. 6, comma 2 lettera e) che prevede una specifica funzione, in capo ai Comuni, di facilitazione alla conoscenza degli atti relativi ai servizi verso i propri cittadini;
- l’art. 54, comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000 permette al Sindaco, in qualità di Ufficiale di Governo, di adottare con atto motivato, provvedimenti contingibili ed urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana; come si ricava anche dal comma 7, questi provvedimenti assumono la forma di ordinanza e possono essere rivolti sia ad una generalità di soggetti, sia a persone determinate. In questo secondo caso, nell’eventualità d’inottemperanza, oltre a quanto previsto dalla legge penale, il sindaco può provvedere d’ufficio, a spese degli interessati.
- l’art. 2 del Decreto del Ministro dell’Interno emanato il 05.08.2008, con riferimento alle definizioni di incolumità pubblica e sicurezza urbana, prevede che il Sindaco interviene per prevenire e contrastare tra gli altri:
- le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana;
- i comportamenti che, possono offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati o che rendono difficoltoso o pericoloso l'accesso ad essi”.
-Nella sentenza della Corte costituzionale n 196 del 2009 i poteri dei Sindaci sono stati inquadrati tra quelli finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati e sono espressione della materia “sicurezza pubblica” di cui all'art. 117, comma 2, lett. h) e non delle funzioni di polizia amministrativa riconducili alla competenza regionale.
Il Sindaco, infatti, nella sua qualità di ufficiale di Governo, opera come organo dello stato in un rapporto di dipendenza gerarchica dal Prefetto. A sua volta il Prefetto può sostituire il Sindaco in caso di inerzia.
CONSIDERATO
il “Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dei minori” (http://www.prefettura.it/ferrara/allegati/206655.htm),
i suoi Obiettivi e Compiti degli Enti locali.
TUTTO CIO’ PREMESSO
La sottoscritta Consigliera M5S Ilaria Morghen
CHIEDE
al Signor Sindaco e per esso all’Assessore delegato:
- per quali motivazioni nonostante gli esposti e le denunce che dimostrano le violenze fisiche e psicologiche inflitte su animali e persone e dopo il sequestro di animali da reddito per maltrattamento, documentate da un’ordinanza di cessione in data 9 Luglio 2015 (Allegato 1), la situazione non è cambiata ed i residenti continuano ad essere vittime di soprusi, angherie, molestie, aggressioni e atti osceni, ed i vicini persecutori detengono addirittura ancora animali da compagnia;
- quali azioni siano state compiute da parte della Dott.ssa Mambelli Angela – Responsabile Area Minori ASP, riguardo alle segnalazioni di minore con comportamenti violenti su persone e animali;
- quali azioni siano state attuate dal la U.O. Tecnica del Servizio Ambiente del Comune, in merito agli esposti in materia di inquinamento acustico, prodotto dalla famiglia “persecutrice” durante l’intero arco orario diurno e notturno, di gravità tale da aggravare la salute di vicini infermi per patologie croniche;
- per quale motivazione in data 8 febbraio 2016, in presenza di atti di masturbazione in pubblico e ripetute minacce di morte, ingiurie e atti osceni in luoghi abitualmente frequentati da minori, non è stato applicato nella sua interezza il protocollo d’intesa della Prefettura per l’esecuzione del TSO (http://www.prefettura.it/ferrara/allegati/206657.htm) o in alternativa il protocollo sottoscritto il 25 luglio 2014 dal Prefetto di Ferrara Michele Tortora, dal Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, dal Questore Orazio D'Anna, dal Comandante Provinciale dei Carabinieri Carlo Pieroni, dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Sergio Lancerin, dal Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera S. Anna Gabriele Rinaldi e dal Direttore Generale dell'Azienda U.S.L. Paolo Saltari, con “lo scopo di favorire e rendere omogenea, su tutto il territorio provinciale, mediante il raccordo fra Organismi Sanitari ed Organismi di Polizia ed il reciproco supporto fra gli Operatori facenti capo agli stessi, la gestione di interventi di urgenza su soggetti con alterazioni che, pur non richiedendo l'attivazione delle procedure per il TSO, siano in condizioni tali da poter costituire pericolo immediato per sé e/o per altri”, (http://www.prefettura.it/ferrara/allegati/206654.htm);
- quali azioni siano state ad oggi compiute per individuare la causa della divulgazione di informazioni private inviate all’attenzione del Comune di Ferrara e ai Servizi alla Persona, messaggi di denuncia della grave situazione presente in via Rambaldi, dal maltrattamento di animali alla presenza di minore in contesto famigliare non idoneo; documenti di cui la famiglia ‘persecutrice’ è entrata in possesso, con ulteriore aggravamento della situazione di persecuzione lesiva delle vittime, con intimidazioni e ritorsioni, e che ha dato esito ad un esposto presso la Procura della Repubblica per violazione della normativa sulla privacy e il trattamento dei dati personali, da parte del Comune di Ferrara;
- quali sono le motivazioni di mancata applicazione in particolare dei commi 3-6-7-9, del documento “Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dei minori”, al capitolo Compiti degli Enti locali.
- di voler urgentemente intervenire per la salvaguardia della incolumità pubblica e dei Cittadini che da anni chiedono di essere ascoltati e protetti.
Si richiede risposta scritta.
Con Osservanza.
La Consigliera Comunale M5S
Dr.ssa Ilaria Morghen