P.G. 137052/2016
La sottoscritta Consigliera Comunale Ilaria Morghen INTERPELLA il Signor Sindaco e per esso
l’Assessore delegato:
VISTA
la segnalazione di disservizio presa in carico di utente disabile giunta al nostro Gruppo Consiliare
che si allega in visione;
SI INTERPELLA
il Signor Sindaco e per esso l'Assessore delegato per analisi e soluzione del percorso del Cittadino
utente disabile all'interno di un processo di verifica delle procedure di assistenza in essere ivi
compresa la capacità del personale addetto al front desk degli uffici preposti.
Si richiede risposta scritta.
Con Osservanza.
Il Consigliere Comunale M5S
Dr.ssa Ilaria Morghen
Il giorno 29.11.2016 verso le ore 11, io, madre di una ragazza già invalida all'80% riconosciuto dall'INPS, una
ragazza completamente cieca e con grandi problemi deambulatori e con una malattia genetica rara, mi
sono presentata presso gli Uffici Ausl di Ferrara, portando con me un certificato medico, del medico
curante di mia figlia, che richiede il trasporto in ambulanza di mia figlia, visto che mia figlia è stata
convocata venerdì 2.12.2016 alle ore 15.30 per l'accertamento medico-legale per la domanda di
aggravamento d'invalidità civile. In pratica, il medico di mia figlia chiede alla Commissione d'invalidità
dell'Ausl di aiutarci con un'ambulanza, per trasportare mia figlia a questa visita. Il certificato medico in
questione, che è stato rilasciato dalla dottoressa (omissis), medico curante di mia figlia, e che ho in mio
possesso, dice che mia figlia rappresenta un'instabilità posturale e, in base alle patologie che ha, è una
ragazza con deficit della mobilità - e la dottoressa richiede un trasporto in ambulanza per la sicurezza della
paziente, vedendo difficile un trasporto con mezzi propri.
Praticamente, sono entrata presso l'Ausl di Ferrara e ho trovato davanti a me un segretario che mi ha
chiesto di cosa avevo bisogno, non facendomi accedere direttamente agli Uffici. Quando gli ho spiegato di
che cosa ho bisogno, mi ha preso il certificato medico ed è andato all'interno dell'ufficio a chiedere alle
funzionarie Ausl cosa doveva fare con me che ho portato questo certificato. Quando il segretario è entrato
nell'ufficio a chiedere, io lo seguii. Non ascoltando nemmeno che lui finisse di spiegare la situazione, la
funzionaria, che in seguito ho saputo chiamarsi "(omissis)", ha detto con una voce irritata ed infastidita le
testuali parole, rivolgendosi al segretario: "Dille di no a quella! Noi questo servizio non lo facciamo! Che se
la paga lei l'ambulanza se la vuole!". Il segretario è poi uscito e mi ha riferito la risposta negativa, ma io,
ormai, avevo sentito anche da sola la risposta. Ho detto, però, col segretario che nel foglio di convocazione
alla commissione per l'aggravamento c'è un passaggio che dice così: "In caso di bisogno del servizio di
trasporto in ambulanza, si prega di contattare gli addetti del servizio ambulanza". E infatti, li avevo già
contattati e mi avevano risposto che per gli invalidi come mia figlia, è lo stesso ufficio medicina di base
dell'Ausl che deve aiutare ad organizzare il trasporto in caso di bisogno oppure deve venire a visitare a casa.
È necessario però avere il certificato del medico curante dell'invalido, che attesta un reale bisogno di
trasporto - e noi ce l'abbiamo. In quel caso, e in assenza di reddito, il trasporto è a carico dell'Ausl. Non
abbiamo reddito, siamo cittadini italiani - mia figlia lo è al 100%: e come cittadina italiana invalida, che ha
anche un'assistente sociale, la dottoressa (omissis), ha diritto di chiedere un trasporto all'Ausl. Io è dal 2012
che non lavoro per poter assistere mia figlia che ha bisogno di me 24 ore su 24, con i problemi che ha. Ho 4
ernie sulla colonna vertebrale, con tanto di documentazione che lo attesta, procurate alzando ed adagiando
mia figlia, spostandola sempre da sola - specialmente quando bisogna andare fuori casa, nelle condizioni di
salute di mia figlia, che ha bisogno di assistenza continua.
Così, dopo aver ricevuto un "no secco" dalla funzionaria Ausl (omissis), ho chiesto se hanno qualche
suggerimento su come devo fare per portare mia figlia, questo venerdì, alla commissione Ausl, se gli stessi
loro si rifiutano di aiutarci e la legge dice, invece, che loro mi devono aiutare. E poiché l'orario della
convocazione sono le ore 15.30, cioè nel pomeriggio, quando mia figlia a quell'ora è già completamente
esausta, visto che tutti i giorni si sveglia alle 6 del mattino dai dolori che ha. Se almeno la commissione
avesse chiamato al mattino, quando mia figlia è un po' più riposata, siccome l'Ausl rifiuta assolutamente di
aiutarci col trasporto e se ne frega completamente dei certificati di un estremo bisogno, che una madre
disperata come me, stamattina viene a presentare presso i loro Uffici?! Insomma, quando il segretario è
andato per la seconda volta in ufficio dalla funzionaria (omissis), le ha detto, testuali parole: "La madre
della ragazza chiede allora com'è che devono fare adesso?". Ma la signora (omissis), non vedendomi visto
che stavo appena poco dietro alla sua porta, si è messa ad urlare col segretario, dicendo le testuali parole:
"(omissis)".
Io, non ho resistito, e sono entrata direttamente nell'ufficio della (omissis), sentendo che lei mi ingiuriava
per niente. Le ho chiesto come si permette di comportarsi così come si comporta, di dire le cose offensive
che dice e le ho ricordato che questo è un ufficio pubblico. Lei, spiazzata perché ho sentito tutto, ha
cominciato a giustificarsi dicendo frasi sconnesse e non relative a quello che era appena accaduto. Il
segretario era imbarazzato, e direi che non sapeva né che dire né che fare; se n'è andato e basta. Alla scena
delle parole ingiuriose nei miei confronti dette da (omissis), hanno anche assistito tutte quelle persone
invalide civili che aspettavano le loro visite stamani e due ambulanzieri che si trovavano lì stamattina, verso
le ore 11. Alla scena ha assistito anche una mia amica, che mi ha accompagnato presso gli uffici dell'Ausl, e
mi aspettava lì, seduta, per riaccompagnarmi a casa da mia figlia, e lo può testimoniare in ogni sede.
Questa mia e-mail è una denuncia della malasanità e del malcostume che esiste presso gli uffici dell'Ausl di
Ferrara in via Cassoli; una denuncia di come vengono lasciate sole le persone invalide e le loro famiglie.
Questa è una denuncia dell' indifferenza, del super-menefreghismo, ed è anche una denuncia di come
lavorano alcuni funzionari pubblici, che per le cose che fanno violando la legge, si meriterebbero di essere
licenziate in tronco, ma invece si ritrovano sempre protette da qualcuno, perché c'è tutto un sistema
dietro. Ora, chiedo un urgente intervento dei dottori dirigenti Ausl, ai quali mando questa e-mail; al
Ministero della Salute; ai Rappresentanti Politici e ai signori giornalisti: che mi suggeriscano come io, una
madre sola senza reddito, trasporterò questo venerdì per le ore 15.30, mia figlia, che ha bisogno di
un'ambulanza alla commissione per l'aggravamento dell'invalidità civile.
La legge dice che l'Ausl mi deve aiutare; l'Ausl dice di no. Ho in possesso il certificato medico che dice che
mia figlia è bisognosa di un'ambulanza. Stamani, cercando di far valere i diritti di mia figlia, una ragazza
disabile, mi sono presa ogni genere di insulto solo perché ho tentato di presentare un certificato. Solo
perché ho tentato di far valere la legge. Solo perché ho "infastidito" una funzionaria dell'Ausl che stava
chiacchierando con una sua collega d'ufficio facendo niente, aspettando la pensione.
Rispondetemi, gentili signori!
Come porterò mia figlia alla visita? In braccio?! in "groppa"?! Come?!
Intanto, vorrei che, contro la persona che mi ha ingiuriato e apostrofato ingiustamente, pensando che io
non l'avessi sentita, vengano presi seri provvedimenti, perché si è comportata in modo indescrivibile.
Aspetto che qualcuno intervenga e dia più risonanza possibile a questa assurda storia.
Comunque, se dovesse capitare qualcosa a mia figlia durante il tragitto alla commissione medica Ausl di
questo venerdì 2.12.2016, visto che l'ambulanza è stata volutamente negata, riterrò quelli dell'Ausl
direttamente responsabili.
Corsialmente.