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Intervento in Consiglio Comunale il 15-04-2013 su MOZIONE FLI – Centrale geotermica – PERICOLO SUBSIDENZA.

Archivio legislatura 2009 - 2014
Intervento in Consiglio Comunale il 15-04-2013 su MOZIONE FLI – Centrale geotermica a (Pontegradella) Malborghetto – PERICOLO SUBSIDENZA.

Nonostante il cambio dell’oggetto questo OdG rimane un documento fondamentalmente superato dagli eventi che sono avvenuti in questi ultimi mesi.
Non più attuale, non solo perché appunto si registrano da parte del proponente nuove possibili ipotesi sulla collocazione del pozzo per lo sfruttamento dell’energia geotermica, ma perché il documento non tiene minimamente conto che esiste una legge che disciplina questo tipo di richieste screening, che riguardano la ricerca e l’eventuale coltivazione del sottosuolo.
Non più attuale, perché ignora che la RER con l’ordinanza del 16/09/12 n.76 ha istituito una commissione tecnico-scientifica per valutare le possibili relazioni tra l’attività sismica e le esplorazioni nel sottosuolo
Non più attuale, perché mi pare non tiene conto nemmeno delle valutazioni scientifiche che sono state illustrate nella commissione consiliare del 21 marzo in cui si sono approfonditi questi temi.
Ora io capisco la preoccupazione per il fenomeno della subsidenza, che come sappiamo può verificarsi per varie regioni, antropiche ed anche naturali in zone come la nostra pianura alluvionale, ma non mi pare però che questa sia la modalità migliore per capire se effettivamente vi possano essere delle possibilità che si inneschi o si accentui a seguito dell’utilizzo di questa fonte energetica.
E’ un aspetto che va certamente considerato ma insieme a tanti altri, i geologi ci insegnano che una delle cause può essere anche l’estrazione di fluidi dal sottosuolo. Da qui nasce il timore che secondo i calcoli di FLI, prefigura un quadro catastrofico per la nostra città. In 10 anni un abbassamento del suolo di 2.80 m, perché si teorizza che verrebbero estratti 17.5 milioni di m3 di acqua, poi scaricata nel volano. Questo è scritto nel doc che votiamo.
Peccato che non è vero e non lo dice il sottoscritto, ma sono affermazioni che non trovano alcun riscontro il tutta la documentazione del progetto, il fluido caldo che si prevede di estratte infatti verrebbe ri immesso nel sottosuolo, come avviene già a Casaglia. Io credo ingenerare paure su ipotesi di lavoro che al momento nessuno ha proposto sia anche piuttosto grave.
Inoltre a leggere il doc, viene il forte sospetto che la vera preoccupazione del Cons Rendine, non sia tanto in rischio subsidenza, perché se così fosse non avrebbe richiesto a sindaco e alla giunta di bloccare sul nascere solo iniziativa proposta da Hera, ma l’avrebbe richiesta per tutti interventi, compreso le attività esistenti, o non ci interessa niente che sprofondi Casaglia dove da alcuni decenni si estrae l’acqua calda e la si ri immette dopo avergli sottratto il calore e dove la presenza di questo impianto non mi pare sia il primo dei loro problemi.
Potremmo adesso qui oggi da incompetenti metterci a disquisire sul processo della subsidenza del nostro territorio portando contributi probabilmente copiati qua e la, anche io in questi giorni mi sono documentato per capire quali conseguenze vi potrebbero essere, ma credo che non sarebbe un contributo qualificato e soprattutto adeguato.
Con questo non voglio dire che ci si vuole sottrarre ad un confronto, è esattamente il contrario noi vogliamo che il confronto su questo tema sia il più aperto e competente possibile e mi pare che la giunta lo stia dimostrando con coraggio e senza la minima preclusione. Anche la risoluzione presentata da cons Tavolazzi arriva tardi da buon secondo, considerato che queste azioni sono già state messe in campo.
Noi contrariamente a quanto proposto non vogliamo metterci una pietra sopra,
Il teleriscaldamento è giudicato al momento come uno dei sistemi più innovativi in termini di risparmio energetico e abbiamo la fortuna di avere una fonte geotermica disponibile qui, che ci consentirebbe di raddoppiare l’utilizzo dell’energia geotermica (da 80 163 GWh).
E se verrà dimostrato che la si potrà utilizzare senza rischi per nessuno, sarà una azione strategica fondamentale per le future scelte energetiche della città.
Dal momento che non è ancora stato deciso nulla e non c’è neppure nessuna urgenza, se non quella di adottare quanto prima azioni che migliorino la qualità dell’aria, vorrei ricordare la posizione del Partito Democratico (considerato che spesso liste di minoranza arbitrariamente ci attribuiscono decisioni inesistenti) è la seguente: si chiede che vengano svolte le più approfondite indagini per riuscire a capire se questo giacimento si acqua calda può diventare una RISORSA non per Hera MA PER I CITTADINI di Ferrara.
Per riprendere le parole del sindaco dopo l’assemblea con i cittadini del 4 aprile, si dovrà “costruire un percorso, per e insieme alla città - libero da pregiudizi ma attento ad ogni aspetto - che coinvolga tutti su un progetto che merita la massima attenzione per le opportunità che potrebbe offrire, ma anche per le perplessità che solleva.”
Raccogliamo la positiva richiesta dei cittadini di essere informati, di partecipare, chiediamo a tutti: ai tecnici di Regione, Comune, Hera, alla comunità scientifica ferrarese e non, di sottoporre al consiglio comunale e ai cittadini ogni singolo aspetto che entra in gioco, quello paesaggistico, di qualità dell’aria, sull’apporto delle altre fonti, sulle tariffe ecc., quindi una fase di conoscenza e di raccolta di informazioni per poi decidere nel modo migliore. Probabilmente Hera avrebbe dovuto da subito cercare questo confronto anche prima di presentare in Regione la 1° richiesta di indagine.
Il primo dovere nelle scelte di chi amministra è trattare tutti nello stesso modo, cercando di compiere scelte che diano benefici alla maggioranza dei cittadini e questo principio è quello che ci interessa, (non quello degli interessi di bottega. )
Sul tavolo c’è anche l’ipotesi di un referendum, (purché sia vero, non come i pseudo referendum che abbiamo visto di recente con le domande alla Catalano) che è un’eventualità che non va scartata, anche se personalmente credo che dopo questi incontri aperti, che l’Amm.ne si è impegnata a organizzare, molti dubbi o paure potranno trovare delle risposte e si potrà arrivare ad un giudizio più consapevole.
Poi se qualcuno va raccontando in giro la balla che l’inceneritore dovrà rimanere acceso solo per riscaldare acqua tiepida del TLR, allora provocatoriamente dico che la consultazione dovrebbe riguardare la scelta della geotermia e del teleriscaldamento nel suo complesso, e non solo il nuovo progetto ma anche il pozzo esistente e gli impianti già allacciati.
Questa assurda teoria è facilmente smentita proprio dall’esempio di Reggio E. al quale ci richiama il cons. Tavolazzi, dove è dimostrato l’esatto contrario ad una rete di teleriscaldamento sviluppata e l’inceneritore spento.
Se non si fosse capito il nostro voto è assolutamente contrario, perché ripeto tutti i temi che riguardano il così detto polo delle energie rinnovabili a partire dalla subsidenza e a finire al costo dell’allacciamento o della bolletta e ai possibili rischi delle perforazioni, dovranno tutti essere chiariti e spiegati ad ogni livello in questo percorso, che è appena iniziato. Le forme possono essere tante compreso un comitato (con una rappresentanza più allargata possibile) che affianchi Hera per tutto il percorso.
Ultima modifica: 07-06-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
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