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L’area del Sant'Anna
Archivio legislatura 2009 - 2014
Sin da quando si è deciso che l’ospedale si sarebbe trasferito a Cona, è stato avviato uno studio per capire come si poteva complessivamente riorganizzare logisticamente, tutto il sistema socio-sanitario della città e di riflesso ipotizzare il futuro dell’attuale area del S.Anna, luogo di straordinarie dimensioni e ubicato nel cuore della città.
Ancora nel febbraio 2002 (rinnovata nel 2004) veniva costituita la ” Commissione referente sui bisogni di salute della popolazione ferrarese in relazione all’apertura del nuovo ospedale di Cona” o Commissione Lugli.
Una scelta lungimirante voluta della precedente Amministrazione, un organismo che ha operato sino al 2007 con il compito di valutare e studiare tutte le problematiche sia di carattere sanitario e organizzativo, che il trasferimento dell’ospedale avrebbe comportato; adattando, via via nel tempo, le proprie ipotesi in base alle diverse funzioni che venivano destinate alla nuova struttura di Cona da Regione e autorità sanitarie, che come sappiamo bene, sono state modificate nel corso degli anni.
Raccogliendo i pareri degli esperti del settore, con le realtà più coinvolte e competenti, i responsabili dei dipartimenti, il tribunale del malato, le associazioni del volontariato sociale, le circoscrizioni, la Commissione è giunta a prospettare delle ipotesi sulla possibile ricollocazione delle funzioni sanitarie.
Per quello che attiene l’area del S.Anna è stata prevista la famosa “tripartizione”: l’area più a Sud su C.so Giovecca che comprende l’anello ottagonale, da destinare ad attività sanitarie e nel quale realizzare “la cittadella della salute”, l’area centrale da riconvertire ad abitazioni, commerciale, terziario e l’area a Nord su Fossato di Mortara per nuove funzioni universitarie.
Tale ipotesi naturalmente doveva rispondere alle esigenze operative dei tre principali proprietari dell’area (Azienda Ospedaliera-Universitaria, ASL ed Università) oltre ad una più ridotta porzione di proprietà del Comune.
Un elemento a cui non si è dato il giusto riconoscimento nell’ultimo consiglio straordinario, è la futura ricollocazione nell’anello storico di Giovecca di tutte le funzioni sanitarie che ora sono dislocate in tutta la città (nella relazione del 2007 se ne contano 17 di oltre 27000 mq).
Questa proposta di accorpamento la considero una scelta molto interessante, un progetto, che se verrà realizzato, potrà offrire ai cittadini un punto di riferimento ben definito, riconoscibile, urbanisticamente corretto per la nostra città; potenzialità straordinarie per migliorare l’offerta sanitaria, far nascere fortissime sinergie tra le 2 aziende, i medici di base, l’assistenza specialistica,il 118 e la guardia medica.
Parallelamente al lavoro della “Commissione Lugli”, per capire se queste scelte erano percorribili, all’inizio del 2008 viene istituito un Tavolo tecnico (composto da soli tecnici) tra: Regione E.R., Direzione Reg.le Beni Architettonici e Paesaggistici, Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici di Ferrara, Comune di Ferrara, Azienda Ospedaliera-Universitaria), per definire uno schema urbanistico generale dell’intera area, nonché per ridefinire una revisione dei vincoli di tutela ambientale, alla luce della nuova funzione che potranno assumere gli edifici.
Infatti l’area, oltre a trovarsi all’interno del perimetro UNESCO, ed a ridosso delle mura estensi, racchiude al suo interno alcuni edifici di pregio. Con lo sviluppo della struttura ospedaliera per esigenze funzionali, in questi anni spesso, non è stato possibile salvaguardare adeguatamente questo delicato contesto.
Il tavolo tecnico, dopo rilievi, verifiche, ricerche storiche, si è confrontato con la Soprintendenza e si è giunti anche qui a un documento conclusivo, nel quale vengono ridefiniti i vincoli diretti, indiretti, le volumetrie e gli edifici incongrui da abbattere.
Questi sono accordi definiti tra funzionari pubblici tecnici (Ministero-Regione- Comune), non dai partiti.
Queste indicazioni sono poi state dibattute dalle forze politiche in occasione dell’adozione del Piano Strutturale Comunale, che individua nel “sottoambito in deroga” del S.Anna alcune importanti indicazioni progettuali come per esempio: la limitazione nelle altezze dei nuovi edifici, il sostanziale mantenimento delle volumetrie ora presenti, la previsione di un importante parcheggio a servizio della zona Est della città.
Nel novembre 2008 il Consiglio Comunale approva il Piano Speciale d’Area “Azioni per lo sviluppo urbanistico delle aree di eccellenza della città di Ferrara”, attraverso il quale sono state deliberate le linee di intervento relative a tutti gli ex edifici sanitari: Arcispedale S. Anna, ex Inam, ex Centro Salute Donna, ex S. Giorgio, ex Scuola Varano e Complesso di San Bartolo; anche in questa circostanza si sono svolti incontri, commissioni con gli Ass.ri Atti e Modonesi in Circoscrizione.
Nell’accordo di programma tra Comune Provincia e Regione per la realizzazione Piano Speciale d’Area fa parte il Documento Programmatico che contiene tra le altre cose le risultanze delle commissioni (Comm.Lugli e del Tavolo tecnico) con una proposta progettuale che tiene conto dei vincoli e delle future destinazioni d’uso.
Questo documento, illustrato e votato dal Consiglio Comunale, è stato scritto da decine di mani e firmato, oltre che dalle istituzioni, da tutte le forze economiche della città, dai sindacati, della città CCAA, CNA, CONFESERCENTI, Industriali, Confcooperative, Università, associazioni dei commerciati ecc. oltre trenta firme, dove sono contenute tutte queste azioni.
Con questi presupposti e per cercare di indirizzare il nostro sguardo al futuro, credo che con il contributo di tutti questo luogo possa diventare una nuova “centralità”, in linea con i principi che hanno ispirato il PSC; che questa porzione di città si possa riqualificare rispondendo sia alle esigenze dei tre proprietari che a quelle di tutti i cittadini che legittimamente chiedono: migliori servizi, luoghi di aggregazione, verde, una mobilità sostenibile.