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Interpellanza sulla "recinzione del sagrato del Duomo" P.G. n. 73416/14

di Leonardo Fiorentini
Al Sindaco di Ferrara - Tiziano Tagliani
All’Assessore ai Lavori Pubblici - Aldo Modonesi


Oggetto: interpellanza sulla “recinzione del sagrato del Duomo”


Premesso
che nei giorni scorsi sono apparse sui giornali locali notizie, e inquietanti ricostruzioni fotografiche, riguardo l’incarico dato ad un tecnico comunale su richiesta della Curia Arcivescovile per la progettazione di una “recinzione” davanti al Duomo di Ferrara al fine di “proteggerlo” dalla cosiddetta “movida” del mercoledì sera.

Considerato
- che la “movida” del mercoledì sera (e il libero ritrovo di consumatori di sostanze legali negli altri giorni della settimana) è un fenomeno sociale, che genera certamente disagi e problemi (rumore, sporcizia, rifiuti ma anche problemi sanitari legati ai consumi di sostanze), ma che come tale dovrebbe essere trattato;
- che fino a poco tempo fa, a ricordo dello scrivente, obiettivo della politica (e di molte religioni) era la ricerca del dialogo e confronto al fine ultimo di rimuovere barriere e steccati, non certo alzarli;
- che l’unico modo possibile, sempre a parere dello scrivente, di risolvere i problemi provocati dalla cosiddetta “movida” è intervenire sui comportamenti delle persone con iniziative educative e che ulteriori interventi inibitori provocheranno semplicemente lo spostamento del problema alla scalinata del monumento più prossimo a quella Piazza o a quella adiacente.

Considerato altresì
- che nel passato sulla spinta “emozionale” altri discutibili interventi posti in essere dall’Amministrazione comunale per porre rimedio a problemi simili, siano stati “archittettonici” (paletti in Piazza Ariostea, catenella dello scalone municipale) che ordinanziali (divieto di consumo al di fuori dei locali pubblici) hanno dato lo stesso, inutile, risultato
- che, nonostante il fenomeno succitato, e le sue conseguenze sulle emergenze monumentali, duri da ormai più di 15 anni, il privato richiedente l’intervento risulterebbe proprietario dei locali in cui insistono da più di 15 anni, si immagina in affitto, almeno 4 pubblici esercizi con mescita di sostanze alcoliche dei 6 che insistono direttamente o indirettamente su Piazza Cattedrale.

Tenuto conto
che nel centro storico oltre al Duomo, pur riconoscendone il valore non solo architettonico ma anche di simbolo della religiosità di molti concittadini, sono numerosi gli edifici vincolati e di particolare pregio, pubblici e privati, oggetto di “deturpazioni” simili.

Interpella l’amministrazione per chiedere:
- quali siano i confini delle proprietà in Piazza Cattedrale, di chi sia la proprietà dell’area oggetto di intervento, se vi siano usi pubblici o altre servitù sull’area;
- se gli oneri di progettazione e realizzazione dell’opera siano a carico dei cittadini o del privato richiedente e quale sia il loro ammontare;
- nell’ipotesi della recinzione “rimovibile” chi sarebbe il soggetto responsabile della sua gestione e chi ne sosterrebbe i relativi costi;
- se risulti essere vero quanto risulta allo scrivente, ovvero che nonostante ripetute sollecitazioni da parte dell’Amministrazione il soggetto privato in questione, nonostante le sue numerose – e si immagina redditizie - proprietà limitrofe al Duomo, non si è mai reso disponibile a reperire un locale da adibire a bagni pubblici;
- se vi siano altri soggetti privati che ritengono che le loro proprietà siano messe a repentaglio dalla frequentazione serale del Centro Storico e che abbiano richiesto interventi simili, e che cosa abbia risposto ed eventualmente risponderà l’amministrazione a coloro che nel prossimo futuro potrebbero richiederli;
- se esistano analisi e ricerche condotte da parte dell’Amministrazione comunale o da altri enti riguardo il fenomeno sociale della cosiddetta “movida” a Ferrara, su quali siano i comportamenti, i consumi e la composizione sociale e in caso negativo se sia intenzione dell’Amministrazione approfondire usi e costumi dei propri cittadini;
- se sia quindi intenzione dell’amministrazione avviare un progetto di conoscenza, ascolto e dialogo con i protagonisti del fenomeno sociale oggetto di tanto allarme e di promozione di una campagna di educazione e sensibilizzazione alle buone pratiche, a partire dal senso civico che dovrebbe essere alla base dell’educazione di ogni cittadino della nostra città;
- se sia intenzione dell’amministrazione, visto il fallimento evidente dell’ordinanza sul divieto della vendita in contenitori di vetro, valutare una sperimentazione sulla reintroduzione dell’obbligo di vuoto a rendere per gli esercizi e le rivendite che somministrano bevande al di fuori di locali e distese, onde limitare i rifiuti e introdurre un obbligo/incentivo a buone pratiche civiche da parte di gestori e clienti.

Ultima modifica: 02-10-2014
REDAZIONE: Gruppo Sinistra Italiana
EMAIL: gruppo-sel@comune.fe.it