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Sull'ospedale di Cona, i tempi e i costi
Archivio legislatura 2009 - 2014
Qualcuno sostiene che il nuovo Ospedale dell'Angelo di Mestre sarebbe opera ammirevole, indicando invece in quello di Cona "il più grande scandalo della sanità nazionale". Eppure, se la durata dei lavori di Cona ha superato la media italiana per ospedali analoghi (che è di circa 10 anni), lo si deve in misura determinante agli ostacoli ai finanziamenti e ai mutamenti di strategie sanitarie non certo imputabili a responsabilità locali come si vorrebbe far credere. L'associazione di imprese che ha edificato l'ospedale di Mestre (680 posti letto) ha dichiarato un costo totale di 238 (ma secondo Architectural Record sarebbero 500) milioni di euro. Anche prendendo per buona la cifra inferiore, l'Ospedale dell'Angelo è costato molto più di quello di Cona: 22 mila euro in più per ogni posto letto. Dunque nemmeno il costo giustifica il preteso scandalo.
Si dice che l'Ospedale dell'Angelo è molto bello e ha una stazione di metropolitana nella sua hall. In realtà la stazione è a un centinaio di metri fuori dall'ospedale, è stata aggiunta alla preesistente linea ferroviaria Venezia-Treviso senza modificarne il tracciato o la frequenza dei treni (quindi senza implementare uno specifico servizio di metropolitana), spendendo però altri 11 milioni di euro. D'altra parte l'immensa e suggestiva "vela" vetrata della hall non è stata trattata adeguatamente, non è atermica né schermata, va quindi progressivamente in pezzi mentre crea un effetto serra con temperature estreme che gli impianti di condizionamento non riescono a contrastare. Inoltre l'impermeabilizzazione dei giardini interni è risultata difettosa, con infiltrazioni d'acqua nelle sottostanti sale endoscopiche, mentre per colpa di un tunnel troppo basso per i camion i medicinali sono scaricati all'esterno e trasportati con muletti. Diverse sale sono risultate talmente piccole da non permettere di farci entrare le strumentazioni, mentre nella rianimazione le porte sono troppo strette per lasciar passare i letti. Se non bastasse, i parcheggi sono tutti a pagamento a tariffa oraria, sia per gli utenti che per i dipendenti. Infine, a Mestre il vecchio ospedale Umberto I l'hanno interamente demolito per far spazio a uffici, residenze e negozi senza che nessuno gridasse alla "enorme speculazione immobiliare". A Ferrara invece, con disinvolta incoerenza, gli ammiratori dell'efficienza veneta vorrebbero che mantenessimo anche il vecchio "Sant’Anna operativo ad elevati livelli di qualità". In particolare, vorrebbero mantenere il pronto soccorso in corso Giovecca anche dopo l'apertura di Cona, soluzione del tutto inefficiente perché richiederebbe l'inutile duplicazione dell'ospedale, a meno di voler mettere a rischio la vita della gente in un pronto soccorso privo di un ospedale completo alle sue spalle. I fatti dunque smentiscono chi intende contrapporre, per mero calcolo propagandistico, le meraviglie della realizzazione di un ospedale allo scandalo da record della costruzione dell'altro. Speriamo allora che passino presto anche le elezioni regionali e si possa così tornare tutti a interpretare, cogliere e governare le opportunità epocali che il nuovo ospedale offre alla nostra città.