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Il teleriscaldamento di Progetto per Ferrara
Archivio legislatura 2009 - 2014
Un recente intervento del Consigliere Tavolazzi, in rappresentanza di Progetto per Ferrara, esordisce definendo il teleriscaldamento "una bufala". La premessa viene poi sviluppata con dati e calcoli che dovrebbero confermarla. Vediamo invece come stanno realmente le cose.
L'autore rileva come il teleriscaldamento ferrarese impieghi una centrale termica (è quella situata in Canalbianco: gruppo A di quattro caldaie e gruppo B d’altre tre, per un totale di 84 MWt) che brucia gas naturale per circa 4850 ore l'anno. Poiché le emissioni stimate di NO2 e CO sarebbero rispettivamente di 52,33 e 5,32 kg/h, l'autore afferma che "le emissioni totali in peso, dei due inquinanti, sono 274 ton/anno per gli NOx e 26 ton/anno per il CO".
Intanto 52,33 moltiplicato per 4850 darebbe comunque come risultato 253,8 e non 274: l'ingegnere sbaglia le moltiplicazioni.
Poi, le emissioni riportate sono quelle registrate nel 2004 durante prove di funzionamento standard. Ma dopo la messa a regime le emissioni effettive sono calate di circa tre volte: le concentrazioni misurate ai camini dal 2005 al 2009 sono risultate di 16,10 e 1,82 kg/h rispettivamente per NO2 e CO.
Inoltre il Consigliere Tavolazzi tralascia di precisare che 4850 sono le ore/anno durante le quali nella centrale termica funziona almeno una caldaia in parallelo al termovalorizzatore e/o alla geotermia: durante quelle ore, le caldaie non funzionano affatto a potenza costante e massima, ma ad un regime variabile solitamente tra 5 e 45 MW. Gli 84 MW di potenza termica installati nella centrale sono erogati contemporaneamente soltanto in caso d’emergenza, e mai in condizioni di funzionamento standard.
E' come se il Consigliere Tavolazzi calcolasse il consumo e le emissioni annuali della sua Mercedes sostenendo che va sempre e soltanto a 220 km/h. Ecco perché è necessario utilizzare invece le ore equivalenti di funzionamento (a massima potenza) che nel 2008 sono state 930.
In definitiva, i calcoli del Consigliere Tavolazzi sovrastimano più di cinque volte la reale energia totale erogata dalla centrale termica nel 2008 (84 x 930 = 78120 MWh, e non 84 x 4850 = 407,4 GWh); ma sovrastimano addirittura più di 18 volte le emissioni totali di NO2 (che sono in realtà di 15 t/anno) e più di 15 volte quelle di CO (che sono invece 1,7 t/anno).
C'è poi un vago riferimento a "tre caldaie aggiunte nel 2007" che secondo PpF comporterebbero incrementi delle emissioni "praticamente raddoppiandole". Ma se si parla delle caldaie d’integrazione e riserva installate in via Bianchi e via Puglisi (che però sono due, di potenza rispettiva di 9,6 e 6 MW), queste non sono certo in grado di raddoppiare le emissioni (al massimo potrebbero aggiungerne un 20%); mentre se il riferimento è alle tre caldaie del sopra ricordato gruppo B di Canalbianco, quelle rientrano già nei calcoli che abbiamo fatto e quindi non aggiungono niente. In ogni caso il raddoppio delle emissioni di cui parla PpF semplicemente non esiste.
Per il momento ci fermiamo qui. Però non possiamo non rilevare come ancora una volta PpF tenti di mascherare le proprie discutibilissime opinioni dietro un fragile paravento d’affermazioni sprezzanti contornate da dati non pertinenti, per giunta stravolti maldestramente con calcoli illogici e sbagliati.