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Congresso del PD e governo della città
Archivio legislatura 2009 - 2014
L'attacco sulla stampa della Lega arriva dopo quello recente del PpF, nientemeno che contro il congresso del PD. Concordiamo con il disappunto del PpF sull’inquinamento ambientale, la crisi economica, la disoccupazione, il debito pubblico e quanto altro affligge la nostra città, come anche tutta l’Italia. Da parte nostra aggiungeremmo alla lista molte altre questioni che ci premono, ma rimandiamo per questo –appunto!- alle nostre mozioni congressuali. Se poi il PpF afferma che tutto quello che propone la nostra maggioranza è comunque sbagliato, svolge ancora legittimamente (anche se in modo discutibile) il proprio ruolo. Ma quando sostiene che l’intero governo della città si è fermato o ha rallentato perché ostacolato dal dibattito congressuale, tenta soltanto una maldestra mistificazione contraddetta da una fitta agenda che a Ferrara ha riscosso persino qualche significativo apprezzamento delle opposizioni.
Meno violento l’attacco della Lega, che ci impartisce una “modesta lezione” sostenendo che il congresso del PD metterebbe “tutte le parti politiche in attesa” senza risolvere alcun problema reale. D’altra parte la Lega è disposta a concedere gentilmente che le mozioni congressuali, almeno in teoria, potrebbero avere una qualche logica come confronto interno sugli obiettivi e le strategie politiche di un partito, anche se naturalmente le mozioni del PD invece sarebbero solo “scontri ideologici”, “caos su contenuti e identità”. Anche qui la falsificazione si smaschera facilmente rimandando alla lettura delle mozioni congressuali chi fosse sinceramente interessato a cosa e perché si dibatte nel PD.
Prendiamo atto del degrado della cultura democratica nel nostro paese, minata dall’affermarsi di leader-padroni e di navigati piloti dell’assemblearismo populista. Emblematica in proposito è l’insofferenza di Lega e PpF per l’esercizio di un elementare diritto democratico come quello del congresso del PD. D'altra parte questi attacchi ci rafforzano nell’orgoglio di essere rimasti uno degli ultimi baluardi di piena libertà, con il sollievo di non dover sottostare agli editti di un Capo che, quegli stessi che non vi si possono sottrarre, sono costretti a definire (ancora molto eufemisticamente) “spesso difficilmente digeribili”.
Francesco Portaluppi, Consigliere comunale PD