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sei in: index > ARCHIVIO: Legislatura 2009 - 2014 > Gruppo Partito democratico > Portaluppi Francesco > Interventi > Il Sant'Anna a Cona ospedale di riferimento provinciale - 30/06/2010
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Il Sant'Anna a Cona ospedale di riferimento provinciale

Archivio legislatura 2009 - 2014
E' in corso un'insensata guerra al nostro Sant'Anna e ai nostri servizi dell'emergenza territoriale, alla quale il PD e i suoi alleati continueranno ad opporre responsabilità e visione globale degli interessi della collettività in campo di tutela della salute, un bene primario di tutti sul quale sarebbe meglio evitare ogni demagogia o speculazione elettorale. Ancora una volta dobbiamo ribadire che lo spostamento del Pronto Soccorso da Giovecca a Cona non comporterà alcun rischio aggiuntivo ai cittadini, come invece una parte delle opposizioni vorrebbe far credere. Se fosse vero il contrario (pochi chilometri in più in ambulanza = più rischi per i casi di emergenza) come mai anche ieri un ferito gravissimo di un incidente stradale avvenuto a Bosco Mesola è stato portato al Sant'Anna (54 km) e non a Lagosanto (21 km), come ci informano i media locali?
In realtà, anche sotto questo aspetto delle emergenze, Cona non deve spaventare nessuno per due motivi:
1) anzitutto perché l'arrivo dei soccorsi nell'intero territorio provinciale (città di Ferrara compresa) non sarà in alcun modo influenzato dal cambiamento di sede ospedaliera, consentendo così una stabilizzazione extraospedaliera delle emergenze con la stessa tempestività di oggi; il 118 comunque continuerà ad essere costantemente monitorato e adeguato ad ogni nuova esigenza come è stato fin dalla sua costituzione;
2) perché la nuova struttura ed organizzazione del Sant'Anna a Cona permetterà per i casi di emergenza che giungeranno al Pronto Soccorso abbattimenti dei tempi totali di somministrazione delle cure intraospedaliere tali da recuperare abbondantemente anche l'allungamento dei tempi di trasporto per quella quota di casi di emergenza (comunque una minoranza del totale) per i quali la nuova sede risulterà meno velocemente raggiungibile. L'accessibilità in condizioni di emergenza sarà comunque migliore di quella attuale (un'analisi della distribuzione della popolazione sul nostro territorio dimostra che almeno il 55% -stima prudenziale- dell'attuale utenza del Sant'Anna arriverà più velocemente a Cona che non in Giovecca) per il semplice fatto di spostare il Pronto Soccorso fuori dal traffico urbano di Ferrara, alla confluenza di due assi viari ad alta velocità di scorrimento (tangenziale est e raccordo Ferrara-mare). Si confermerà anche a Ferrara (come già a Codigoro, Bondeno, Portomaggiore e nel resto della nostra regione dopo la chiusura di circa metà dei suoi ospedali a partire dal 1999) che lo spostamento dell'ospedale di riferimento non comporta nel nostro territorio rischi aggiuntivi per i cittadini.
Non si può poi continuare ad ignorare che nella rete ospedaliera regionale al Sant'Anna è stato affidato (dal 2000) il ruolo di trattare adeguatamente tutti i casi della Provincia di Ferrara da una certa soglia di gravità in su, diventando così l'ospedale di riferimento provinciale per tutti i casi più complessi di malattia (già oggi il 45% dell'utenza del Sant'Anna proviene da fuori il Comune di Ferrara). La sua mission quindi è di strutturarsi e organizzarsi per assicurare qualità ed efficienza a tutti i cittadini del suo bacino di riferimento, non solo a quelli che vi abitano intorno.
D'altra parte il Sant'Anna in Giovecca è un ospedale strutturalmente, funzionalmente e tecnologicamente obsoleto: la sua ristrutturazione è inattuabile per i numerosi vincoli storici, la sua espansione è bloccata. Il Sant'Anna in Giovecca non può assicurare i massimi standard di qualità oggi possibili, dunque è meno sicuro per tutti. Allora una programmazione responsabile della rete ospedaliera, dovendo necessariamente trovare una nuova sede all'ospedale di riferimento provinciale, doveva tenere in considerazione solo i cittadini del centro di Ferrara o non doveva invece preoccuparsi di favorire la maggioranza dell'utenza senza comportare alcun rischio aggiuntivo per chiunque?
Certo, se chiediamo a chi abita in Giovecca o in Mortara quanto è contento del trasloco del Pronto Soccorso a Cona, la risposta di molti sarà prevedibile. Ma solo perché è facile che prevalga il senso di comodità immediata. Invece tutti capiscono che è più importante la salute delle persone che non la comodità con cui si può andare a trovare un parente. Ben pochi rifiutano allora l'idea di impiegare qualche minuto in più per visitare quel parente in un luogo che oltre a essere molto più confortevole e dignitoso, è anche più sicuro. Tanto è vero (Telestense 29/6/10: "I Ferraresi scelgono l'ospedale del Delta") che l'ospedale del Delta ha dovuto in questi giorni riorganizzare la sua degenza medica per far fronte all'alto numero di ferraresi (aumentato anche nel 2009) che vanno fino a Lagosanto per farsi ricoverare. E per i cittadini di Ferrara Lagosanto è o no molto più lontano di Cona?
Non si può continuare ad ignorare che il Sant'Anna a Cona sarà organizzato, attrezzato e situato per essere esattamente questo: migliori possibilità di sopravvivenza e danni minori per tutti quelli che ne hanno più bisogno e più urgentemente; il tutto reso possibile da un buon funzionamento del 118 e da una struttura ed un'organizzazione della nuova sede ottimizzate anche per minimizzare le tempistiche diagnostico-terapeutiche della fase intraospedaliera delle emergenze.
E meno male che la programmazione dei servizi ospedalieri è sottratta al livello locale per essere affidata a un livello Regionale che non solo ha competenze tecniche adeguate, ma soprattutto può avere una visione d'insieme degli interessi della collettività, invece di essere costretto in una gabbia di spinte localistiche più o meno demagogiche.
La salute viene sì prima dell'economia, ma nessuno può ignorare che non è possibile tutelare la salute pubblica prescindendo da precisi vincoli economici, soprattutto con i tempi che corrono. Il sistema Hub & Spoke nel quale rientra il trasferimento del Sant'Anna a Cona è esattamente questo: l'unica possibilità di rendere compatibili con risorse finanziare predefinite l'accesso per tutti i cittadini (indipendentemente dal luogo di residenza) a prestazioni ospedaliere di massima qualità, con la massima sicurezza nell'uso delle più moderne tecnologie diagnostiche e terapeutiche, e con la migliore efficienza nell'uso delle risorse. E' lo stesso sistema che rende efficiente la rete informatica del posto dove lavoriamo, o che permette alle compagnie aeree di essere più efficienti e sicure, quindi competitive: non essere riuscita a decidere dove mettere il proprio Hub (ricordate: Malpensa o a Fiumicino?) ha contribuito significativamente alla rovina di Alitalia.
E' dagli anni 90 che in tutti i paesi industrializzati si chiudono vecchi ospedali e se ne costruiscono molti meno, quasi sempre allontanandoli dai centri urbani, per averli più moderni ed efficienti e meglio accessibili da bacini d’utenza più vasti. Il Sant'Anna a Cona è parte di questo processo che ha dimezzato gli ospedali in molte regioni italiane consentendo di mantenere bilanci virtuosi (le regioni che non lo hanno ancora fatto, come Lazio, Calabria e Sicilia, sono invece alla bancarotta). Non si tratta di una decisione estemporanea di qualche politico locale isolato, magari per interessi inconfessabili come si tenta di far credere.
Certa opposizione e certa stampa continua ad ignorare tutto questo (e molto altro che illustreremo in altri interventi su questa rubrica del Comune), mentre insinua sciocche superstizioni di morte. Anche l'ospedale del Delta è costruito su un fondo che si chiamava Valle Tombe, e allora? La ristrutturazione della rete ospedaliera secondo i criteri dell’Hub & Spoke non ha mai ucciso nessuno, e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario. Anzi, permette una miglior tutela della salute pubblica, un più razionale uso delle risorse, una maggiore equità di accesso alle prestazioni sanitarie più complesse: l'esatto contrario di quel che ci vuol far credere l'ignoranza e la superstizione di alcuni. Ma consci del fatto che invece proprio l'ignoranza e la superstizione hanno sempre creato morti e disastri, noi continueremo responsabilmente a difendere il nostro Sant'Anna e la sua nuova sede a Cona. L’ospedale dei ferraresi, in una sede più sicura e confortevole: un ospedale migliore per tutti.
Ultima modifica: 31-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
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