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sei in: index > ARCHIVIO: Legislatura 2009 - 2014 > Gruppo Partito democratico > Portaluppi Francesco > Interventi > Sanità, petrolchimico e conflitti di interesse (III) - 07/11/2011
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Sanità, petrolchimico e conflitti di interesse (III)

Archivio legislatura 2009 - 2014
Il consigliere Tavolazzi non giustifica le proprie contraddizioni e ciò attesta alcune certezze.
Negli ultimi due anni ho sempre corretto ogni sua affermazione medica sbagliata per confutare ogni suo falso allarmismo sul nuovo ospedale; per questo sono stato da lui accusato prima di ignoranza e superficialità, poi di non essere qualificato a intervenire su argomenti di medicina d'urgenza, quindi di scarsa etica professionale, e per finire di essermi venduto all'azienda Sant'Anna per far carriera, nonostante le mie promozioni e stipendi siano sempre dipesi esclusivamente dall'Università per cui lavoro. La prima certezza è quindi che Tavolazzi è disposto a tutto pur di sembrare nel giusto, anche a rovesciare la logica e a barare sui fatti.
Un'altra certezza è che Tavolazzi è al corrente dell'esistenza di una normativa che (riporto le sue parole) "ben individua le cause ... di conflitto di interesse tra ente ed eletto". Egli ammette che la legge "ha regolato l’eleggibilità e l’incompatibilità" individuando precisamente chi non è eleggibile e per quali cariche elettive. Nonostante ciò, Tavolazzi emette verdetti (inappellabili, anche se per generosa concessione "solo politici e non giuridici") su chi deve essere considerato in conflitto d'interesse e chi no: si arroga il privilegio di cambiare le regole del gioco democratico a sua discrezione, stabilendo lui il se e il come delle incompatibilità.
Altrettanto certo è che Tavolazzi trascende nel sopruso quando pretende di stabilire persino per chi e quando valgono le sue regole arbitrarie: solo per gli altri, naturalmente, e solo quando fa comodo. Le candidature della sua lista civica sono selezionate da un consiglio direttivo che lui presiede senza obiezioni a dipendenti delle stesse aziende che per il PD egli considera invece incompatibili. D'altra parte Tavolazzi non ha mai trovato "politicamente" condannabile candidare un dipendente comunale di certo incompatibile "giuridicamente".
La conclusione di tutto ciò è chiarissima: il metodo politico di Tavolazzi prevede che lui possa stabilire unilateralmente le regole del gioco e applicarle solo se e quando decide che gli fa comodo. A chi gli chiede ragione delle contraddizioni di questo metodo lui oppone il rifiuto a dare spiegazioni nel merito, pur dichiarando inappellabili i giudizi e le accuse che ne ha ricavato. Non vedo molte differenze tra questo metodo e quello di ogni dittatura, dunque temo fortemente che il nuovo che avanza, nel caso di Tavolazzi, sia solo neofascismo mediatico.
Ultima modifica: 31-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
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