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Sanità, petrolchimico e conflitti di interesse (VIII)
Archivio legislatura 2009 - 2014
Il consigliere Tavolazzi non risponde ormai da un paio di settimane, se non per accusarmi di essere "corresponsabile della scandalosa vicenda dell’ospedale di Cona". In realtà, quando era direttore generale del Comune di Ferrara, Tavolazzi era (io no) componente della "Commissione di supervisione del progetto per l'ospedale di Cona", con il compito di "garantire il rispetto dei tempi e dei criteri di sviluppo e attuazione del progetto di Cona". Così, forse perché gli pagavamo lo stipendio più alto della storia del Comune di Ferrara, Tavolazzi lavorava con entusiasmo al progetto Cona, felice di (24.7.2000) "constatare la complessità delle opere in fase di realizzazione e di apprezzare le scelte funzionali e distributive tese ad assicurare elevati standards di confort alberghiero e ciò anche a fronte della posa di sofisticate componenti tecnologiche finalizzate ad assicurare un ottimale livello di organizzazione delle attività sanitarie".
Mesi dopo (21.12.2000) Tavolazzi scriveva ancora al Sindaco che era "ancora possibile -ma siamo al limite!- progettare, appaltare e realizzare in tre anni £138 miliardi di costruzioni, comprensivi anche del pronto soccorso", assicurava relazioni tempestive da inviare a Roma, si faceva in quattro per portare a Cona l’ospedale ed il pronto soccorso che ora giura di aver sempre voluto in Giovecca.
Stando così le cose, le questioni che sarebbe bene chiarire in tempi ragionevoli sono:
1) Tavolazzi è stato licenziato per insanabili contrasti con Sindaco e Giunta e, in conseguenza di ciò, ha intentato causa legale contro il Comune, perdendola: che garanzie è in grado di fornire sul fatto che le posizioni da lui oggi espresse come consigliere comunale non siano ispirate da desideri di rivalsa o vendetta personale, piuttosto che dall'esclusiva difesa dell'interesse dei cittadini?
2) perché Tavolazzi nasconde sia l'importanza del ruolo -seppur temporaneo- che ha avuto nel garantire "tempi, criteri di sviluppo e attuazione del progetto di Cona", sia i giudizi entusiasti che dava di quel progetto quando era uno strapagato direttore generale del Comune?
3) perché Tavolazzi nasconde di non aver potuto chiedere quest’anno un vero referendum sul S. Anna ai sensi dell'art. 36 dello statuto comunale, semplicemente perché il controllo e l'organizzazione dell’assistenza sanitaria non sono di competenza del Comune ma della Regione?
4) se nessuna norma giuridica prevede conflitti d'interessi per i consiglieri medici del PD, a che titolo Tavolazzi può emettere condanne utilizzando i medesimi criteri "etico-politici" che non ha mai ritenuto di applicare a se stesso, ai candidati della sua lista civica e ai consiglieri di altri partiti?
5) chi o cosa conferisce a Tavolazzi la capacità e la potestà di giudicare la professionalità, la correttezza deontologica e gli ambiti di competenza professionale dei consiglieri medici PD?
6) può Tavolazzi elencare (magari con titolo e protocollo delle delibere alle quali faceva riferimento) quando mai i consiglieri PD hanno "DELIBERATO su servizi sanitari erogati ai cittadini (esempio il 118), di cui loro stessi sono dirigenti responsabili"?
7) a che titolo Tavolazzi stabilisce entro quali limiti i consiglieri medici del PD possono esercitare i propri diritti politici, dove devono sedere durante le riunioni e le manifestazioni del proprio partito, di cosa possono parlare, se possono fare domande o dare risposte?
8) chi stabilisce (e come) quali domande, tra quelle "eventuali" che nelle manifestazioni del proprio partito i consiglieri medici del PD possono fare, sono "nell'esclusivo interesse dei cittadini”?
9) perché Tavolazzi tenta di infamarmi accusandomi di difendere le scelte dell'azienda S. Anna per miei interessi di "carriera e stipendio", pur sapendo che sono dipendente universitario e la mia carriera è quindi completamente indipendente dall'azienda ospedaliera?
E' giusto che Tavolazzi ponderi a lungo le risposte, fino a trovarne di soddisfacenti. Infatti, fino ad allora, le domande su elencate graveranno come macigni sulla sua credibilità, onestà e rispettabilità.