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Sull'Ospedale di Cona

Archivio legislatura 2009 - 2014
Il consigliere Tavolazzi continua a negare le proprie responsabilità sperando che l'ossessiva riproposizione di una realtà addomesticata possa nascondere il suo trasformismo. Lo fa accusando il Sindaco di aver "scippato agli anziani l’assistenza ospedaliera ed il pronto soccorso in centro storico", mentre lui "nel gennaio 2000 non era in Comune e con Ppf e M5S ha organizzato il referendum autogestito contro la chiusura del Sant’Anna". Egli tenta così ancora una volta di accreditarsi come oppositore da sempre contrario al progetto Cona.
Già nel giugno 2011 egli aveva mentito scrivendo su Cronaca Comune: "è falso che io abbia mai fatto parte di una commissione (?) che vagliò l’iter successivo alla scelta compiuta da Tagliani e Sateriale di realizzare l’ospedale unico a Cona ... dunque non feci mai parte di alcun pool su Cona". La verità è invece che Tavolazzi e stato membro della "Commissione di supervisione del progetto per l'Ospedale di Cona", costituita ufficialmente come "organo di garanzia del rispetto dei tempi e dei criteri di sviluppo del progetto".
Nel luglio 2011 Tavolazzi si è disinvoltamente contraddetto, scrivendo di aver partecipato soltanto alla prima riunione della suddetta commissione e di esserne stato subito dopo estromesso, per questo quindi non sarebbe mai esistito alcun suo "coinvolgimento nella sciagurata scelta di raddoppiare Cona e chiudere il Sant’Anna". La verità è invece che Tavolazzi partecipò alle prime due riunioni di quella commissione senza sollevare alcuna obiezione al suo Sindaco (ci sono i verbali), il quale invece ribadiva la convinta collaborazione di tutta la sua Amministrazione (e Tavolazzi ne era il city manager) al progetto Cona. Esiste persino un documento autografo di Tavolazzi nel quale egli sollecitava "un programma di fattibilità tecnica" per "progettare, appaltare e realizzare 138 miliardi di lire di costruzioni in tre anni", includendo espressamente il pronto soccorso tra le opere da realizzare al più presto a Cona!
Che Tavolazzi partecipasse attivamente ai lavori della commissione per realizzare Cona e chiudere il Sant'Anna, è testimoniato anche da un comunicato stampa che include il suo nome e cognome tra quelli della commissione che, nel luglio 2000, avevano avuto modo di "constatare la complessità delle opere in fase di realizzazione e di apprezzare le scelte funzionali e distributive tese ad assicurare elevati standards di confort alberghiero e ciò anche a fronte della posa di sofisticate componenti tecnologiche finalizzate ad assicurare un ottimale livello di organizzazione delle attività sanitarie". Un fiero oppositore del progetto, è naturale chiedersi, non avrebbe mandato alla stampa due righe anche solo per mitigare tanto trionfalismo?
Da quanto sopra riassunto chiunque può capire quanto falsa sia l'immagine dell'oppositore ingiustamente accusato che oggi Tavolazzi vorrebbe accreditare per sé. Se non bastasse, nel disperato tentativo di far tacere chi si era premurato di confrontare le sue pretese con la verità documentale, Tavolazzi è arrivato a notificare per iscritto (novembre 2011) a tutti i consiglieri comunali (tranne che all'interessato) di aver dato mandato ai suoi legali di "agire a tutela della sua onorabilità". Il comunicato ovviamente non si è mai tradotto in pratica, tradendo così il suo intento intimidatorio. Nell'insieme risulta chiara, invece, la sfacciata strategia di chi vorrebbe impedire al proprio passato di contraddire con i fatti le false pretese di non responsabilità e verginità politica che oggi gli servirebbero a spacciarsi -tanto comodamente quanto subdolamente- per povera vittima.
Ultima modifica: 31-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
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