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Dati sulla rete ospedaliera ferrarese

Archivio legislatura 2009 - 2014
E' vero che la provincia di Ferrara ha 780 km quadrati in più di quella di Ravenna, ma è anche vero che ha 820 km quadrati in meno di quella di Parma. Eppure Parma, così più estesa e con un'ampia fascia di montagna dove le distanze sono molto più difficilmente percorribili delle nostre, ha 4 ospedali (uno ogni 110 mila abitanti) contro i nostri 7 (uno ogni 52 mila).
Conosco bene i risultati della commissione Veronesi-Piano, ma tutti gli studi sono concordi nel considerare inefficienti ospedali che non sviluppino un volume d'attività di almeno 110.000 giornate di cura annuali (vedi "Dimensione ottimale degli ospedali" di L. Crivelli e coll.), dunque che abbiano non meno di 200-250 posti letto. Il centro studi della Banca d'Italia (vedi "La qualità dei servizi pubblici in Italia" di F. Bripi e coll.) denuncia le dimensioni medie degli ospedali italiani sensibilmente inferiori a quelle europee (per esempio, la metà in Italia rispetto all’Inghilterra), indicando in questo uno dei principali fattori per cui il costo di un ricovero da noi è sensibilmente e inutilmente più alto della media europea. Per non parlare della sicurezza delle prestazioni, inevitabilmente inferiore negli ospedali troppo piccoli come esplicitato dagli standard dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il pronto soccorso (PS) di Comacchio ha circa 11 mila accessi all'anno (dati 2010), mentre quello del Delta (a pochissimi km) ne ha 28 mila, Copparo (che non ha turisti estivi) 8 mila. Però Comacchio supera Copparo solo per codici bianchi (3663 contro 932) e (pochi) codici verdi (6604 contro 6420), dunque esclusivamente svolgendo prestazioni per le quali un ospedale è inutile e sprecato. Se prendiamo in considerazione solo gli accessi appropriati a un vero PS (codici gialli e rossi) a Comacchio arrivano 572 casi all'anno, a Copparo 699 (rispettivamente 1,5 e 1,9 al giorno). Il Delta lavora per le vere urgenze dieci volte più di Comacchio. Nel periodo estivo l'affluenza a Comacchio è più che raddoppiata (51 accessi al giorno contro i 22 invernali), ma i casi urgenti restano un'esigua minoranza: in media un codice rosso ogni 5 giorni d'estate contro uno ogni 8 giorni nelle altre stagioni. Questi dati dicono che il San Camillo non serve a far fronte alle urgenze (facilmente assorbibili dal Delta) dei turisti dei Lidi e dei comacchiesi, ma piuttosto a risolvere problemi ambulatoriali che non necessitano di un vero ospedale.
Ma passiamo alle attività di ricovero (sempre dati 2010). Il PS del Delta ricovera complessivamente 21 volte più pazienti di quello di Comacchio. Alla fine dell'anno, del totale dei ricoveri ospedalieri originati in quel territorio (esclusi quelli che vanno direttamente al Sant'Anna), l'86% va al Delta, il 14% al San Camillo. Se al San Camillo venissero ricoverati solo i comacchiesi più i turisti dei lidi che arrivano in quel PS e risultano gestibili nell'ospedale stesso, ci sarebbero 127 ricoveri all'anno, ovvero una media di 1 ricovero ogni 3 giorni. L'ospedale è invece alimentato da quello del Delta (che gli passa una media di 1,3 ricoveri al giorno) in modo da raggiungere la media annuale di 1,7 ricoveri al giorno.
Da questi dati (ce ne sono molti altri e vanno tutti nella stessa direzione) nessuna discussione seria potrà mai prescindere.
Ultima modifica: 11-04-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
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