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Il PD pratica il catenaccio

Archivio legislatura 2009 - 2014
Il Pd pratica il catenaccio

Se il vocabolo “porcata” ha un diritto di cittadinanza nel linguaggio politico (e pare di sì, visto l’uso frequente che ne fanno partiti e cittadini), non potrebbe trovare utilizzo migliore di quello per qualificare l’acquisizione dell’area ex Camilli da parte del Comune. Un’operazione non giustificabile da ogni punto di vista. Il sindaco Tagliani, Pd, Idv ed alleati, ieri hanno deciso di spendere 1,2 milioni di euro (permutando un terreno a San Giorgio), per acquisire dalla ditta Sardo un’area inquinata in via Darsena, ponendo a carico dell’amministrazione ulteriori costi per la sua bonifica. Questi sono i numeri, considerato anche il versamento di 236 mila euro della ditta Sardo al Comune. Chi dà altre descrizioni dei contenuti economici dell’operazione, mente.

Un pugno allo stomaco per il bilancio comunale (l’area ceduta a San giorgio avrebbe potuto generare liquidità se messa all’asta), già compromesso dal debito elevato (162 milioni a fine 2010) e dagli eccessivi costi del personale (53 milioni, quasi la metà di tutte le uscite 2010). Una operazione peggiore di quella concepita e realizzata da Sateriale nel 2008, quando acquisì l’area-discarica della società Parco in via Caretti, poiché in quella circostanza il Comune non pagò un solo euro.

La scelta di comprare l’ex Camilli è stata fatta da Tagliani prima di attivare le procedure previste dalla legge per individuare il diretto responsabile dell’inquinamento e dopo aver bocciato la proposta di Ppf, Lega, Iaf e Prc-Pdci, votata da tutta l’opposizione. Essa prefigura un percorso alternativo alla permuta, che avrebbe consentito la bonifica a spese dell’inquinatore (a norma di legge), o in alternativa l’addebito al proprietario del terreno dei costi sostenuti, fino al limite del valore di mercato dell’area (sempre a norma di legge). Chi sostiene la non applicabilità di tali norme al caso in esame, mente. Il dubbio riguarda invece l’ipotesi di danno erariale con la permuta.

L’operazione ex Camilli è l’ultima perla del governo Tagliani, che in soli sei mesi ha già fatto molti danni. In settembre ha permesso ad Hera di smantellare il laboratorio dell’acqua di Ponte; ha dato via libera al Piano casa nei siti inquinati ed alla faraonica Idrovia. In ottobre ha svenduto le reti del Gas ad Hera. In dicembre ha gestito la nevicata arrecando i noti disagi ai cittadini e varato inopportune promozioni ai dirigenti. In gennaio ha comprato l’area ex Camilli.

Contestualmente il consiglio comunale è stato declassato a luogo nel quale la maggioranza, invece di sviluppare la propria iniziativa politica, pratica il “catenaccio” per bloccare quella dei gruppi di opposizione (non sempre tutti), mai efficace come ora. E lo fa con il solito schema di gioco: quando arriva una proposta dall’opposizione, il Pd la scopiazza, la svuota dei contenuti forti e la propone in alternativa all’originale. Chi dovrebbe governare, è così indaffarato ad arginare le iniziative dell’opposizione, che non si occupa della città. Con l’eccezione, che conferma la regola, delle nefaste delibere citate.

L’esercito del Pd ed alleati (25 voti su 41) ha praticato il “catenaccio” in novembre (consiglio straordinario su economia ed occupazione, voluto dai gruppi di opposizione), nel quale ha bloccato le proposte di Ppf in aiuto alle famiglie e per l’occupazione. Lo ha ripetuto nei giorni scorsi, bloccando il regolamento sulla comunicazione ed informazione istituzionale di Ppf ed ancora con la mozione sull’emergenza neve. E’ veramente curioso che alcuni consiglieri della maggioranza invochino più collaborazione da parte dell’opposizione, quando è proprio grazie all’iniziativa di quest’ultima che il consiglio ha varato il documento del Pd sull’economia, quello sull’editoria e quello sull’emergenza neve. Almeno un merito ce lo prendiamo: facciamo lavorare il Pd!

Valentino Tavolazzi, consigliere comunale Ppf
Ultima modifica: 30-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Progetto per Ferrara
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