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Audizione di Hera: nessuna novità
Archivio legislatura 2009 - 2014
L’audizione di Hera, nelle commissioni congiunte servizi pubblici e sanità, non ha portato elementi di novità rispetto a quanto già si sapeva sul trasferimento del laboratorio di Ponte. Sul piano tecnico la proposta di riorganizzazione era nota al momento della richiesta di consiglio straordinario da parte dei gruppi di opposizione e l’audizione di ieri ha semplicemente confermato le intenzioni dell’azienda. Anche l’ipotesi dei quattro addetti previsti nel laboratorio, era stata riferita dal sindaco ben prima del 31.8.
Dunque non sono chiari i motivi della soddisfazione espressa dalla maggioranza, visto che Hera non si è spostata di un millimetro dal percorso che aveva indotto il consiglio comunale straordinario, all’unanimità, ad impegnare il sindaco su due punti concreti: “chiedere formalmente ad Hera la sospensione del processo di trasferimento e adoperarsi per correggere il percorso già avviato di ristrutturazione”.
Ppf sarà soddisfatto quando questi due impegni saranno stati assolti. Al momento registriamo la sospensione del processi di chiusura del laboratorio avviato in agosto, ma non abbiamo recepito da parte di Hera l’intenzione di modificare il suo percorso.
Il mandato del 31.8, firmato anche dai gruppi di maggioranza, è chiaro nelle sue finalità: “Il consiglio riteneva e ritiene essenziale la permanenza di un presidio non solo tecnologico, ma anche di personale qualificato, come è l’attuale, non limitato alle sole operazione di prelievo e di controllo strumentale, ma finalizzato anche alla tempestiva valutazione del processo, così da garantire al massimo grado la tempestività degli interventi nei casi in cui si rilevino anomalie, in funzione dell’obbiettivo condiviso della migliore qualità dell’acqua destinata ai cittadini”.
Ppf ritiene che lo svuotamento del laboratorio (Hera lascerebbe solo due addetti ai prelievi e due tecnici dai ruoli non definiti) ed il conseguente trasferimento di tutte le analisi a Sasso Marconi, metteranno a rischio la garanzia di qualità dell’acqua, oltre a determinare l’impoverimento professionale e tecnico del territorio ferrarese.
Auspichiamo che il sindaco chieda con la massima urgenza la convocazione dell’assemblea dell’Ato, l’unica autorità che può decidere sulla permanenza a Ferrara del laboratorio e/o valutare l’ipotesi di fusione dei laboratori di Hera e Cadf, alternativa che potrebbe dar vita ad un centro di eccellenza dell’acqua pubblica nella nostra provincia.
Chiediamo nuovamente ai sindaci dei Comuni serviti da Hera di assumere chiare posizioni politiche al riguardo e di elaborare un progetto di riorganizzazione del servizio idrico integrato pubblico nel nostro territorio. Sforzo di progettualità che vorremmo registrare soprattutto da parte del sindaco di Ferrara e della sua maggioranza, nella speranza che esso consenta il superamento della gestione burocratica e notarile, che in questo primo scorcio di legislatura sembra prevalere.
Valentino Tavolazzi
Progetto per Ferrara