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Il derivato perde, lo si chiuda

Archivio legislatura 2009 - 2014
“Non ci sono i presupposti per aprire un negoziato con Dexia Crediop riguardo allo swap”, è quanto ha dichiarato ieri in commissione bilancio l’assessore Roberto Polastri, in risposta alla domanda del consigliere Valentino Tavolazzi di Progetto per Ferrara.

La chiusura anticipata del contratto, che scade nel 2019, senza un negoziato (impensabile secondo l’assessore!) costerebbe al Comune 3 milioni di euro (valutazione mark to market), l’utile che Dexia prevede di ricavare dallo swap nei prossimi anni.

Quel contratto, privo di clausola risolutiva (?), ha prodotto 220 mila euro di perdita nel secondo semestre 2009 e ragionevolmente perderà nel 2010 qualcosa come un milione di euro.

E’ davvero sconcertante che, dopo un anno di appelli, non solo da parte di chi scrive, a chiudere quel contratto maledetto (vale la pena ricordare che la polemica era partita perché Polastri sbandierava un inesistente utile!), ci siamo trascinati, con cieca inerzia, fino ad oggi (momento più sfavorevole rispetto a mesi fa), per dichiarare che non si può fare nient’altro che pagare 3 milioni di euro per uscire dal tunnel. E poiché il Comune non li ha, si alzano le braccia al cielo e si tira avanti così!

Invitiamo l’assessore ad aprire immediatamente una trattativa con Dexia Crediop (lo doveva fare un anno fa), supportato anche dalla struttura regionale di servizio (di cui sarà presidente?) e dai capoluoghi emiliani possessori di derivati con la stessa banca, allo scopo di chiudere il contratto al minor costo possibile, con le risorse derivanti anche dalla vendita delle azioni Hera.

Il previsto squilibrio di bilancio 2009 di 8 milioni di euro, che il prossimo consiglio comunale dovrà ripianare, utilizzando anche l’avanzo di amministrazione del 2008, è il segno che si è raschiato il barile. Non ci sono più risorse per finanziare i volumi attuali di spesa corrente, né è più possibile contrarre mutui per finanziare gli investimenti. La situazione è molto pesante e quel derivato è come un tumore!

Se ne prenda atto e si adottino le misure “straordinarie” utili a ristabilire l’equilibrio. Tra queste la vendita immediata delle azioni Hera, che può portare nelle casse del Comune oltre 40 milioni di euro.

Valentino Tavolazzi

Progetto per Ferrara
Ultima modifica: 30-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Progetto per Ferrara
EMAIL: gruppo-progettoperferrara@comune.fe.it
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