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Squadra di governo, non di pompieri!

Archivio legislatura 2009 - 2014
La casa brucia ed il sindaco, la giunta, Pd-Idv e dintorni si girano dall’altra parte. Dicono che è tutto a posto, mentre sparano sulle fiamme con le pistole ad acqua. Otto milioni di euro di squilibrio finanziario nel 2009, tendenti al peggio nel 2010, non sono sufficienti per convincere la maggioranza in difficoltà ad aprire un confronto di merito con l’opposizione, che da tempo segnala il fumo dentro casa.



Il derivato Dexia ed il suo andamento (un milione di euro di perdita nel 2010) rappresenta uno dei nodi strutturali dello squilibrio finanziario che blocca l’attività del Comune di Ferrara, costringendolo a tagliare servizi e a non fare investimenti.



Ieri in consiglio comunale il sindaco Tagliani ha sorprendentemente chiesto un contributo all’opposizione, in chiave rivendicativa verso il governo (più soldi da Roma, meno vincoli alla spesa, rispetto degli impegni). Parole sacrosante, che tuttavia non convincono se, chi governa la città, non è in grado di offrire un progetto di ristrutturazione del bilancio comunale: taglio della spesa (quali servizi, quali modalità di gestione, lotta agli sprechi ed alle prestazioni esterne), drastica riduzione dell’indebitamento (manovra patrimoniale), riequilibrio a favore del Comune dei rapporti con Hera (che fine ha fatto il contratto di pubblica illuminazione?)



Tagliani è costretto a fare i conti con la crisi finanziaria, avrà meno soldi da spendere e, da buon padre di famiglia, dovrà estrarre dal cappello la ricetta magica! Nulla potrà evitargli di dare un robusto tiro di cinghia e conseguentemente di far pagare un prezzo salato, a Pd-Idv ed alleati, in termini di consenso.



I nodi, come si sa, vengono al pettine. Il più grosso tra essi è il fatto che negli ultimi anni a Ferrara si è amministrato male, sprecando denaro pubblico per coltivare consensi, per favorire gli amici e per velleità d’immagine. La festa ora è finita ed una maggioranza seria e responsabile dovrebbe affiancare alla giusta rivendicazione verso il governo, l’analisi autocritica di chi da sempre regge il destino della città e l’ha condotta a questo punto. Il NO di Pd-Idv alla risoluzione sul derivato, è la prova schiacciante che lo spirito del pompiere è ancora prevalente.



Ieri Tagliani avrebbe fatto meglio a portare al ministro Gianfranco Rotondi il suo progetto di ristrutturazione del bilancio comunale, e non solo la querula richiesta di più soldi da spendere. Il governo nei prossimi anni, chiunque ci sia, non potrà garantire ai Comuni i flussi finanziari del passato. Occorre che i nostri sindaci risparmino, riorganizzino, ristrutturino, diano priorità alle leve fondamentali della buona amministrazione: incentivi all’economia sostenibile, sostegno alle famiglie, servizi di qualità a tariffe competitive, aiuto agli anziani, conservazione del bene comune, tutela ambientale, lotta agli sprechi.



A Ferrara si è oltrepassato ogni limite (dieci mila voti in meno al centrosinistra nelle ultime elezioni comunali lo testimoniano). Purtroppo adesso è necessario vendere anche i gioielli di famiglia, quelli che tali non sono. Non alludo alle reti del gas, bensì alle azioni Hera.



A Tagliani è rimasta solo quella leva e se non vuol essere ricordato come il sindaco del dissesto finanziario e/o del crollo della qualità della vita nella nostra città, dovrà reagire. E molto in fretta.



Valentino Tavolazzi

Consigliere comunale Ppf
Ultima modifica: 30-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Progetto per Ferrara
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