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La crisi è grave: Consiglio straordinario

Archivio legislatura 2009 - 2014
Nei giorni scorsi Progetto per Ferrara, Prc-Pdci, Pdl, Lega, Iaf hanno inviato al presidente del consiglio comunale Francesco Colaiacovo la richiesta di convocazione urgente del consiglio per il 9.11.09, sulla crisi economica ed occupazionale che colpisce Ferrara.



L’iniziativa politica dei gruppi di opposizione intende affrontare nella sede propria, democraticamente eletta, il tema in questo momento più importante per la città: la grave crisi economica, che minaccia la soppressione di migliaia di posti di lavoro, il taglio degli stipendi per migliaia di ferraresi, l’impossibilità per i giovani di trovare lavoro e di permettersi casa e famiglia, l’aumento del numero di cittadini che vivono sotto la soglia di povertà.



La richiesta di consiglio straordinario riguarda anche l’audizione in aula di sindacati e categorie economiche (industria, artigianato, commercio, banche..), allo scopo di sentire dalla viva voce dei protagonisti della crisi, l’analisi della situazione e le proposte rivolte all’amministrazione comunale.



La recente missione del sindaco Tagliani e della presidente della provincia Zappaterra presso il petrolchimico, non ha prodotto alcun risultato informativo, tanto meno operativo. Il messaggio al cloroformio passato alla città contiene solo tranquillità ed ottimismo. Purtroppo la realtà è più drammatica.



Il petrolchimico è in stato di grave difficoltà (chiusura di aziende e/o loro ridimensionamento), nell’ambito della crisi globale della chimica, ma non solo. L’accordo di programma di Sateriale è stato un fallimento: la centrale turbogas regalata ad Enipower, non ha prodotto un solo posto di lavoro, non ha attratto una sola nuova azienda, non ha consentito la bonifica del sito industriale.

Per contro i ferraresi subiranno per decenni l’aggravamento delle condizioni ambientali.



LyondellBasell, per bocca del suo senior vice president Massimo Covezzi, ha annunciato tagli dei costi per 700 milioni di dollari, la chiusura di almeno 20 centri produttivi e la dismissione di 3 mila dipendenti diretti, oltre a 2 mila indiretti. L’azienda non esclude che la manovra possa riguardare anche l’Italia (Terni, Brindisi, Ferrara, che dunque sono a rischio), ma al tempo stesso chiede al Comune l’approvazione di un piano particolareggiato per realizzare non si sa quale impianto, con l’unico risultato concreto di valorizzare le proprie aree nel petrolchimico.



Grandi difficoltà colpiscono anche l’industria manifatturiera, l’artigianato, il commercio.

I fondi per la cassa integrazione si stanno esaurendo. Il credito alle imprese è bloccato.



Occorre un reazione unitaria e decisa da parte delle istituzioni e delle parti sociali coinvolte (imprese, sindacato, banche), iniziativa che in questo momento non si avverte. C’è al contrario una tendenza generale (con poche eccezioni), a mettere la polvere sotto il tappeto, a negare alla città la verità sulla crisi, banalizzandone con dichiarazioni politiche anestetizzanti, la dimensione e la gravità, che per Ferrara sono eccezionali e straordinarie.



Il consiglio straordinario del 9.11 rimetterà al centro del dibattito politico ed amministrativo la situazione reale e le proposte per superarla.



Valentino Tavolazzi

Consigliere comunale Ppf




Ultima modifica: 30-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Progetto per Ferrara
EMAIL: gruppo-progettoperferrara@comune.fe.it
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