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Sull'emergenza famiglie
Archivio legislatura 2009 - 2014
(11-3-10) L’appello del sindaco Tagliani è tardivo e non attenua la responsabilità per la mancata manovra di bilancio che la maggioranza avrebbe dovuto attuare un mese fa. Tuttavia nulla è perduto, una variazione di bilancio è possibile in ogni momento.
La crisi a Ferrara è pesantissima. Una vera e propria emergenza famiglie. Oltre alla disoccupazione ed alla cassa integrazione, molti ferraresi devono fare i conti con i servizi tagliati da Hera (gas) per via delle bollette non pagate. Giovani coppie non riescono più a pagare le rette degli asili o la rata del mutuo prima casa. Ben venga la mobilitazione dei lavoratori per sottolineare la gravità della situazione. Il governo deve fare qualcosa, allungare la cig, sostenere i disoccupati, i pensionati con la minima, le giovani coppie con basso reddito. Deve tagliare le tasse a chi ha perso il lavoro, a chi deve pagare l’assistenza al genitore anziano. Ma non basta lanciare appelli. Il Comune per primo, con il suo bilancio, deve assumere iniziative concrete in aiuto alle famiglie. Mercoledì nella conferenza dei capigruppo in Comune ho proposto di affrontare in Consiglio con urgenza l’emergenza famiglie. Per ben due volte il Pd ha bocciato gli aiuti alle famiglie, alle imprese ed all’occupazione proposti da Ppf. 800 mila euro per le famiglie, ottenuti da tagli alle consulenze, ai premi di risultato ai dirigenti ed al contratto di illuminazione pubblica Hera. 1,7 milioni alle nuove imprese nella green economy, alla nuova occupazione, alla riqualificazione delle attività del centro storico, agli investimenti produttivi, ottenuti dai risparmi sul costo del debito e dello sciagurato derivato Dexia, che solo nel 2010 perderà 1,2 milioni di euro.
Il sindaco, la maggioranza, Pd e Idv in testa hanno detto NO, perchè bisognava cambiare rotta, tagliare consulenze, vendere le azioni Hera. Il sindaco Tagliani inoltre potrebbe chiedere a Hera di mettere a disposizione il milione di euro che il Comune paga ogni anno per conguagliare la differenza tra Tarsu e Tia del 2004. Sarebbe sufficiente far slittare 500 mila euro nel 2011 e 500 mila nel 2012, per distribuire subito alle famiglie in difficoltà 1 milione di euro. Ferrara sta precipitando. Se il Comune, dando l’esempio, non si fa promotore di una grande operazione anticrisi e di rilancio dell’economia, chiamando a raccolta sindacati, imprese, Istituzioni, banche, non ne verremo fuori. Occorre però cambiare le politiche sbagliate del passato.