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Basta con il monopolio Hera

Archivio legislatura 2009 - 2014
La dissennata politica dei servizi pubblici del Comune di Ferrara, condotta prima dall’ex sindaco Sateriale insieme al suo vice Tagliani, ora da quest’ultimo, ha regalato ad Hera, negli ultimi anni, pezzi importanti del patrimonio collettivo ferrarese, non garantendo al tempo stesso ai ferraresi il controllo, la qualità e la competitività delle tariffe dei servizi medesimi. Al contrario quelle scelte hanno consentito all’azienda di rafforzare la propria posizione dominante e di fatto monopolistica nei settori rifiuti, gas, acqua, pubblica illuminazione, nonché di attuare politiche di incenerimento dei rifiuti, dannose per l’ambiente e la salute, oltre che incapaci di creare nuovi posti di lavoro.
Tale situazione anomala, nella quale chi dovrebbe essere indirizzato e controllato (Hera), in realtà decide le strategie e le attua, ha affossato politiche virtuose di riduzione dei rifiuti, di raccolta differenziata porta a porta, di riciclo e riuso dei materiali, di risparmio energetico, di promozione di nuove aziende in tali settori. E ciò ha compromesso la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali nella green economy.
Di fatto chi ha amministrato la città (Ds, Pd ed alleati) ha impedito la competizione tra i soggetti operanti nel mercato dei servizi pubblici, penalizzando i cittadini che pagano, per questo, tariffe troppo alte. A Ferrara Tia e bollette dell’acqua sono tra le più elevate nel paese e producono per Hera i margini operativi (dunque profitti) più importanti, tra i vari servizi gestiti. La cosiddetta “area ciclo idrico integrato” rende ad Hera quasi 60 milioni di margine operativo lordo nel solo primo semestre 2009, pari al 27,1% dei rispettivi ricavi (26,9% nei rifiuti, 12% nel gas, 2,8% nell’energia elettrica; fonte bilancio Hera 30.6.09).
In altri termini, quanto dichiarato ieri da protagonisti del settore riuniti in un forum giornalistico dedicato, cioè che l’acqua non sarebbe un business per Hera, è assolutamente falso. In verità l’acqua è il secondo business più remunerativo per l’azienda, per redditività lorda percentuale. E se la tariffa dell’acqua produce utili elevati ed alti dividendi per il Comune, ne consegue che i cittadini sono tassati indirettamente ed inconsapevolmente anche attraverso il pagamento di servizi primari. Ma non basta: quanto essi pagano in più, per garantire utili ad Hera e dividendi al Comune, costituisce un importo assai maggiore degli stessi dividendi girati al Comune. Meglio dunque sarebbe per i ferraresi pagare tariffe più basse, rinunciando nel contempo ai dividendi di Hera.
La posizione dominante dell’azienda, inoltre, le ha consentito di assumere comportamenti arroganti nei confronti degli enti locali (soci di Hera e concessionari dei servizi pubblici ad essa affidati). Non solo semplici cittadini come il sottoscritto, ma le stesse istituzioni sono state trascinate innanzi a tribunali, allo scopo di realizzare, da parte di Hera, obbiettivi economici ed imprenditoriali palesemente in contrasto con l’interesse della città. Basti ricordare i ricorsi al TAR nel 2008 per modificare l’AIA dell’inceneritore di Cassana o nel 2004 la denuncia più citazione per danni del sottoscritto, poi risarcito per causa temeraria, a seguito di alcuni interventi pubblicati dal Resto del Carlino, in merito alle emissioni dell’inceneritore di via Conchetta, chiuso un anno dopo poichè non in grado di rispettare i limiti di legge. Né vanno sottaciuti i recenti fatti gravi quali: il mancato rispetto, secondo la Provincia, dei volumi autorizzati per i rifiuti speciali bruciati a Cassana; la loro importazione da fuori Ferrara non consentita dall’AIA; la chiusura del laboratorio di Ponte contro la volontà del Consiglio comunale; la chiusura delle SOT.
Tale situazione di difficoltà a gestire i rapporti con il concessionario, da parte del Pd e della maggioranza, ha prodotto pesanti ripercussioni sulla popolazione, in termini di qualità dei servizi e di costo elevato dei medesimi, anche per l’assenza di controllo pubblico e di concorrenza. Il bilancio comunale ha sofferto per le minori entrate e le spese più elevate conseguenti ai nefasti contratti di servizio tra Comune ed Hera. Infine il congelamento di decine di milioni di euro in quote azionarie di Hera, ha causato l’immobilismo nella gestione dell’immenso debito comunale, con conseguente pagamento di pesanti oneri finanziari. Ultimo, ma non meno importante, il danno causato ad ambiente e salute. Per tali ragioni Progetto per Ferrara ritiene sia giunto il momento di voltare pagina, adesso, nella politica dei servizi pubblici locali.
Chiederemo, insieme a chi ci sta, un consiglio straordinario in merito.

* consigliere comunale Ppf
Ultima modifica: 30-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Progetto per Ferrara
EMAIL: gruppo-progettoperferrara@comune.fe.it
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