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E' in arrivo uno tsunami
Archivio legislatura 2009 - 2014
Siamo in emergenza occupazionale, si faccia subito un consiglio comunale straordinario per esaminare la situazione ferrarese e per chiedere, forze di maggioranza in testa, un consiglio regionale sulla situazione ferrarese.
Sarà un autunno caldissimo a Ferrara, con ricadute pesanti sulle famiglie, che già subiscono gli effetti della crisi globale. Servono risposte immediate, che di certo non dà il Dup (documento di programmazione della regione).
La situazione economica ferrarese è una priorità per la regione e come tale deve essere gestita.
Altre città come Modena, Reggio, Parma sentono la crisi globale, ma hanno potenzialità, risorse, e forse anche classi dirigenti, diverse. La crisi a Ferrara è di dimensioni storiche ed oltretutto il mantenimento degli ammortizzatori sociali dipende dai fondi che riuscirà a trovare la Regione. La cassa integrazione ordinaria infatti, ad esclusione di Berco e Vm, o di situazioni particolari come Romagna Ruote, Bbs, Baruffaldi o Fira, si sta esaurendo.
Poi c’è la crisi del Petrolchimico, un bubbone di cui nessuno vuol parlare (al momento c’è un’interpellanza del gruppo consiliare Rifondazione Comunisti Italiani, che PpF condivide). I rappresentanti delle società chimiche, durante la visita allo stabilimento di sindaco e presidente della provincia, hanno lanciato fumogeni di ottimismo, forse per motivare il via libera ai piani particolareggiati richiesti (esempio Basell), non sostenuti da investimenti ed il cui unico risultato sarebbe l’aumento di valore dell’area.
La situazione del Petrolchimico ha una valenza regionale e nazionale, perché servono investimenti consistenti e progettualità di ampio respiro per salvaguardare le competenze e l'occupazione, dare avvio alle bonifiche, integrare lo stabilimento con l’indotto industriale ferrarese, garantire sicurezza nel lavoro e tutele ambientali. Nylco, P-Group, Polimeri Europa, Basell, Yara, Syndial, Estelux devono dare risposte chiare alla città sul futuro delle aziende, sugli investimenti, sui progetti industriali.
Lunedì scorso nella sede della Regione Veneto c’è stato un incontro sulla crisi di Porto Marghera tra rappresentanti dei lavoratori, sindaco, assessore regionale alla Riconversione di Porto Marghera, quella comunale al Piano Strategico, Unindustria, Apindustria, presidente della Provincia e assessore competente. I lavoratori hanno manifestato sotto alle finestre della sede regionale. Mentre l’Eni, assente, non ha dichiarato cosa intende fare per il rilancio dello stabilimento. Il 5 ottobre, presso il prefetto di Venezia, si incontreranno i rappresentanti confederali con banche, imprese, istituzioni pubbliche.
Riguardo a Ferrara non si pretende che la giunta Tagliani si occupi di piano strategico (forse è meglio così), né si suggerisce alla maggioranza di copiare il compito dai cugini veneti, ma è doveroso sollecitare a chi governa la città, la provincia e la regione, più reattività ed un maggiore dinamismo per contrastare lo tsunami occupazionale che si sta abbattendo sul nostro territorio.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf